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In piazza studenti, prof e bidelli

Domani il corteo. La Cgil dilata lo sciopero della scuola all’intera giornata

16/11/2010
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Nuova Ferrara

Non un’ora, ma tutta la giornata. La Flc-Cgil ferrarese ha deciso di dar maggiore risonanza allo sciopero nazionale della scuola e dell’università che la Cgil ha indetto per domani. In Italia sarà, appunto, di un’ora, mentre in provincia di Ferrara si va oltre.
 C’è da cogliere l’occasione della manifestazione organizzata dagli studenti del Rua, che domani, giornata mondiale del diritto allo studio, danno appuntamento in piazzale Dante alle 9. Da qui partirà il corteo degli studenti delle superiori, dell’università, dei docenti e non docenti che dopo aver percorso via Pavone, corso Biagio Rossetti, Porta Mare, via Palestro, Giovecca, Ugo Bassi, Savonarola-Voltapaletto, corso Martiri raggiungerà piazza Trento Trieste. Un altro corteo dovrebbe partire dall’Iti Copernico. «Tutte le componenti della scuola cittadini saranno insieme per rivendicare il diritto allo studio» dice Dario Alba, responsabile del Rua. Alla manifestazione hanno finora aderito le organizzazioni giovanili di Pd, Prc, Pdci, Idv, il Gruppo docenti del Roiti, gli Ata (non docenti) di Roiti, Copernico e Carducci, il Coordinamento istruzione pubblica
 «La Flc-Cgil - motiva il segretario provinciale Fausto Chiarioni - ha unito la propria mobilitazione a quella degli studenti e saremo in piazza a Ferrara insieme a loro per chiedere investimenti in conoscenza e non tagli, garantire il diritto allo studio, un futuro di sviluppo e non un declino economico e culturale». La data del 17 novembre rievoca quella del 17 novembre 1939, quando i nazisti entrarono nell’università di Praga, uccisero 9 studenti e ne deportarono 1200.
 «In piazza Trento Trieste - spiega Alba - sarà allestito un gazebo che resterà aperto fino alle 23.30. Saranno trasmesse interviste che abbiamo fatto a docenti, non docenti e studenti sugli effetti della riforma Gelmini» e di altri provvedimenti del governo. «Stanno azzerando le borse di studio, si passerà dai 246 milioni, ai 90 del 2011, fino ai 12 del 2013, e tagliano i fondi Erasmus, gli studenti italiani stanno già rientrando perchè non possono più studiare in Europa. Alla fine resteranno solo i prestiti d’onore, creeremo una generazione d’indebitati. In compenso i ricercatori trovano lavoro fuori dall’Italia, per fare un ricercatore servono 100 mila euro, un investimento che facciamo a favore degli altri Paesi». Chiarioni si dice «esterrefatto per i 245 milioni che il governo ha deciso di assegnare alla scuola paritaria cedendo alle pressioni della Cei, mentre per scuola pubblica, università e ricerca si continua a tagliare».
 Lo sciopero proclamato dalla Cgil riguarderà l’università e le scuole statali: elementari, medie, superiori e anche le scuole materne statali. Non interessa invece le scuole d’infanzia comunali: per cui gli asili nido e le materne gestite dai Comuni saranno regolarmente aperti. (m.p.)