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Indicazioni nazionali a dieta

Solo 1,6 milioni di investimenti per 400 mila docenti

17/09/2013
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ItaliaOggi

Pagina a cura di Emanuela Micucci  
 

Sono appena arrivate sulle scrivanie di tutti i dirigenti scolastici del primo ciclo, insieme con lo schema di adesione per candidarsi come rete di scuole che realizzerà attività di formazione e ricerca. Con il nuovo anno scolastico, infatti, entra pienamente in vigore le nuove Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia, primaria e media.

Primo passo, un piano pluriennale di accompagnamento appena emanato dal Miur nella circolare ministeriale n. 22. Una serie di misure messe a punto dai 12 membri dell'apposito comitato scientifico e che puntano sull'informazione e la formazione dei docenti. Mettendo a disposizione il sito www.indicaizoninazionali.it e stanziando per questo primo anno di 1 milione e 600 euro da utilizzare a livello regionale per sostenere progetti di ricerca e formazione promosse da scuole organizzate in rete, a partire da questo anno scolastico. Ogni gruppo di scuole associate potrà promuovere laboratori per gli insegnanti sui temi caldi delle Indicazioni: dal profilo di competenze degli allievi, al curricolo verticale, fino alle competenze di base, passando per valutazione formativa, ambienti di apprendimento,didattiche innovative.

Piatto forte del piano di accompagnamento, dunque, la formazione dei docenti, del cui finanziamento l'85%, pari a 1 milione e 360 mila euro, è attribuito direttamente alle reti di scuole sulla base dei progetti riconosciuti validi e il 15%, cioè 240mila euro, potrà essere utilizzato, spiega Carmela Palumbo, direttore generale Miur, «per interventi di sistema (dirigenti scolastici, figure di sistema, misure compensative) e sarà assegnato a una scuola incaricata di organizzarli e gestirli sulla base di una progettazione curata dallo staff regionale. Resta fermo l'impegno del ministero a reperire ulteriori risorse per incrementare e dare continuità nel tempo all'azione formativa».

Le risorse, però, come sottolineano in coro i sindacati restano «troppo esigue e non per tutti». Mancano fondi per tutte le scuole e per gli oltre 400mila insegnati interessati. «Quindi, la formazione di secondo livello, le iniziative di formazione e ricerca, sarà rivolta a gruppi limitati di scuole che si impegnano ad approfondire temi specifici e a mettere a disposizione i risultati alle scuole associate in rete e a tutta la scuola attraverso il sito internet», spiega Giancarlo Cenerini, membro del comitato scientifico nazionale, precisando come, essendo le Indicazioni obbligatorie dal 1 settembre, occorra «garantire a tutti i docenti un'adeguata conoscenza e informazione sui nuovi documenti alla base del curricolo di scuola autonomo ma rispettoso dei traguardi prescrittivi di apprendimento». Una responsabilità che spetta ai dirigenti scolastici, ai quali in questo mese si rivolgeranno le prime iniziative di accompagnamento realizzate dagli uffici scolastici regionali.

«La figura del dirigente è strategia– sottolinea Palumbo – sia in relazione ai risultati che ci si attende in ogni scuola sia per l'azione di promozione delle risorse umane e delle professionalità». Ciascuna rete di scuola selezionata avrà un contributo di 4.000 euro per pagare i conduttori dei laboratori e gli eventuali esperti, predisporre la documentazione delle attività e le spese organizzative. La quota maggiore del budget ministeriale va alla Lombardia (244.711 euro), seguita da Campania (189.446), Sicilia (155.870) e Lazio (145.477). «Le Indicazioni forniscono strumenti per dare coerenza ai saperi che oggi i bambini acquisiscono frammentati dalle esperienze extrascolastiche e unificano il percorso formativo - commenta Valeria Ammenti, docente dell'IC Giovanni XXIII di Buccinasco -. Ma rischiano di restare paralizzate dalla mancanza di risorse, i cui criteri di distribuzione non sono chiari». Jaime Enrique Amaducci, dirigente scolastico di Cesena, insiste sulle Indicazioni come «un invito alla crescita professionale, a vivere la scuola in maniera diversa, domandosi cosa conta nella scuola di base»