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Insegnanti reclutati dalla rete

La ricetta degli industriali in 100 punti. Alternanza scuola-lavoro nell'ultimo triennio

14/10/2014
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ItaliaOggi

Giovanni Scancarello

Intramoenia per i docenti, sistema duale estivo e its consortili, via gli scatti di anzianità e sì alla chaiamta diretta dei prof. Sono alcune delle 100 proposte per la buona scuola di Confindustria. «Serve sostegno soprattutto all'autonomia e all'istruzione tecnica e professionale», dice Ivan Lobello, capo Education di Confindustria, «ma anche orientamento, valutazione e curriculum».

Ecco alcuni punti.

Autonomia. Le scuole possono gestire solo l'1,8% dei costi globali dell'istruzione, dice Confindustria. Non possono scegliere i propri insegnanti e devono rispondere a discipline e orari rigidamente definiti. Il ministero, sostiene Confindustria, deve dimagrire e occuparsi della determinazione delle risorse finanziarie, delle norme generali e dei livelli essenziali di prestazione, dello stato giuridico dei docenti, delle abilitazioni, della valutazione esterna dell'apprenidmento e della valutazione dei presidi. Alle regioni il collegamento con il mercato del lavoro, la programmazione del fabbisogno di insegnanti e della rete scolastica. Alle scuole, o alle reti, anche il reclutamento dei docenti. Tra le proposte, anche quella dell'intramoenia per i docenti, perché tornino a scuola al pomeriggio a tenere lezioni private ai loro studenti.

L'istruzione tecnica e professionale. Viale dell'Astrononomia chiede di abolire la denominazione di istituto di istruzione superiore e restituire le tradizionali denominazioni di istituto tecnico e istituto professionale e chiede anche di ripristinare la direzione generale dell'istruzione tecnica al miur.

Bisogna spingere, fa sapere Confindustria, sulle formule di stage e sperimentazioni estive del sistema duale.

C'è poi da semplificare l'apprendistato, alleggerendo il carico dei costi per le imprese per quello di primo e terzo livello, introdurre l'alternanza negli ultimi tre anni di tutti gli istituti tecnici e ed estenderla di un anno ai professionali, aumentando i tempi di alternanza rispetto alle 600 ore della terza area nel triennio. Semplificare infine la creazione degli Its perché possano essere attivati nell'ambito di società consortili e non solo nella forma di fondazioni di partecipazione.

Orientamento. Bisogna fare di più per aumentare l'attrattività dell'istruzione tecnica e professionale. Solo così, dice Confindustria, si potrà contenere il fenomeno della dispersione. Bisognerebbe cominciare a parlare di orientamento fin dalle elementari, come pure orientare gli studenti verso gli Its sin dalla scuola media. C'è bisogno poi di facilitare i passaggi tra licei, istruzione tecnica e IeFP, ma bisogna pensare anche alle quote rosa nell'istruzione tecnica. Ancora troppo poche, infatti, le ragazze ai tecnici.

Valutazione e merito. Per Confindustria va abolito il più possibile il riferimento all'anzianità in carriera. Vanno valutati i presidi e reclutati i docenti attraverso chiamata diretta, valutandone il merito che deve pesare per un terzo dello stipendio. La retribuzione degli insegnanti deve essere articolata in orario di servizio, funzione docente e conseguimento di obiettivi. L'organico funzionale dovrebbe servire anche per consentire ai docenti di fruire di periodi sabbatici e resta poi da ripristinare l'obbligo della formazione.

Curriculum. Prima di tutto va anticipato di un anno l'uscita dalla scuola superiore e abolito il valore legale del titolo di studio. Sul piano dell'innovazione didattica, sostiengono gli industriali, c'è da aumentare le ore di laboratorio e diminuire il numero delle discipline del curricolo. Va infine riservato spazio per le lingue e la Clil, favorire tra gli studenti il pensiero computazionale, il coding, le fablab