Insegnare in trasferta sarà un miraggio per i docenti precari. L’esecutivo mette mano al sistema delle supplenze
Nel decreto Milleproroghe approvato in prima lettura al Senato si elimina la migrazione dei docenti
Insegnare in trasferta sarà un miraggio per i docenti precari. L’esecutivo mette mano al sistema delle supplenze. Nel decreto Milleproroghe approvato in prima lettura al Senato si elimina la migrazione dei docenti. A partire dal prossimo anno scolastico «l’inserimento nella prima fascia (supplenze brevi ndr) delle graduatorie di istituto è consentito esclusivamente a coloro che sono inseriti nelle graduatorie ad esaurimento della provincia in cui ha sede l’istituzione scolastica richiesta». In sostanza chi è inserito nella graduatoria di Salerno non può insegnare a Napoli o a Benevento o a Caserta ma non può neanche sperare in un posto a Roma, a Milano o a Venezia o a qualsiasi altra città. La condizione di precario per una manciata di mesi di insegnamento la si può solo esercitare nella regione di residenza. Una vera e propria inaspettata batosta. L’esercito di precari conta nella sola Campania più di 32mila persone. Le supplenze brevi (i dati si riferiscono al luglio scorso) vedono coinvolti poco più di 600 docenti. Complessivamente sono più di 230mila, un elenco infinito se si pensa che molti docenti attendono da anni e anni il passaggio a docenti di ruolo. Cosa accadrà l’anno prossimo? I sindacati di categoria studiano il comma approvato. La sentenza della Corte Costituzionale sulle graduatorie ha imposto al Miur di mettere mano al sistema. Ma si aspettava solo il congelamento delle graduatorie (fino al 31 agosto 2012) per poter mettere mano alla nuova disciplina legislativa sul reclutamento dei docenti senza ulteriori sorprese. E invece la novità. E la scelta che i docenti saranno costretti a fare. Già. Il meccanismo è il seguente: chi è iscritto nella graduatoria ad esaurimento di una provincia non può, in attesa della chiamata, iscriversi nelle graduatorie d’istituto di un altra provincia per avere una supplenza breve. Deve aspettare la chiamata e basta. Sul piede di guerra i sindacati. La Flc-Cgil annuncia battaglia. «Vogliono aumentare - spiega il segretario generale Mimmo Pantaleo - il livello di conflittualità tra i precari anche all’interno di una stessa regione». È un emendamento - aggiunge Pantaleo - che «discrimina il Mezzogiorno e produce ulteriori divisioni, così non si può andare avanti, la questione va risolta in un tavolo politico, chiederemo al ministro un incontro, l’esecutivo deve risolvere la situazione». L’anno prossimo - tiene a precisare il segretario della Flc-scuola - ci sarà il caos, con i tagli prevista non verrà garantito il servizio difficilmente potrà essere garantito. Critico anche Rino Di Meglio segretario della Gilda. «Trovo bizzarro il Milleproroghe - spiega - da un lato si congelano le graduatorie dopo la sentenza della Corte costituzionale, dall’altro si introduce la mobilità coatta, la norma preclude una migrazione». Il ministro - aggiunge - dovrà dettare norme secondarie per attuare quanto deciso. C’è chi prevede una valanga di ricorsi anche perchè il comma approvato ieri (proposto dalla Lega) viene letto dai più come un sistema per evitare che i docenti provenienti dal Sud possano insegnare al Nord. Il Milleproroghe deve essere approvato entro la fine del mese. Difficilmente potranno essere introdotte delle modifiche. Al ministero dell’Istruzione stanno studiando come rivedere il sistema delle graduatorie alla luce della sentenza della Corte Costituzionale (giunta dopo il ricorso promosso da 15 mila precari) per evitare una nuova pericolosa ondata di ricorsi. e.r