Istat, i lavoratori contro la riconferma di Blangiardo: “Serve imparzialità, no a logiche di controllo politico su istituzioni di ricerca”
Il centrodestra vuole rinnovargli l'incarico, nonostante sia vicino ai 75 anni, e ha inserito nel decreto Pnrr una norma ad hoc per aggirare i vincoli del decreto sugli incarichi ai pensionati solo a titolo gratuito. Una settimana fa, però, è emerso che i voti del centrodestra nelle commissioni Affari costituzionali non sono sufficienti per raggiungere la maggioranza dei due terzi necessaria per la conferma. Mercoledì il demografo sarà audito
I lavoratori dell‘Istat ribadiscono il no alla riconferma di Giancarlo Blangiardo alla presidenza e fanno appello alle commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato perché votino contro la proposta del governo. Alla vigilia dell’audizione parlamentare del demografo vicino alla Lega, l’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici dell’istituto di statistica ha scritto a deputati e senatori chiedendo che si individui un altro candidato perché “l’Istat ha bisogno di un presidente super partes, indipendente dall’esecutivo e capace di garantire all’Istituto Nazionale di Statistica una guida scientificamente competente, che sappia mantenere il rigore, l’imparzialità e l’autorevolezza che la statistica ufficiale e i dipendenti dell’Istituto richiedono”. L’appello segue quello della Flc Cgil, che la scorsa settimana aveva chiesto al Parlamento di “disinnescare con atti concreti e pronunce attentamente vagliate i sospetti che alle nomine dei vertici delle istituzioni di ricerca si applichino impropriamente logiche di controllo politico da parte dei partiti”.
Il centrodestra non ha nemmeno raccolto candidature per l’incarico, come previsto dal regolamento europeo sulle statistiche pubbliche, perché vuole rinnovare l’incarico a Blangiardo, nonostante sia vicino ai 75 anni. E ha inserito nel decreto Pnrr una norma ad hoc per aggirare i vincoli del decreto Madia che vietava incarichi e consulenze ai pensionati se non a titolo gratuito. Una settimana fa, però, è emerso che i voti di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati nelle commissioni Affari costituzionali non sono sufficienti per raggiungere la maggioranza di due terzi necessaria per il parere vincolante. Mercoledì Blangiardo sarà audito in vista di un nuovo tentativo.