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Italia Oggi-Scuola dell'obbligo, stage in azienda per gli studenti

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25/05/2004
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ItaliaOggi

ItaliaOggi Sette - università
Scuola dell'obbligo, stage in azienda per gli studenti

L'azienda entra a scuola, non solo per le tecniche gestionali che vengono da qualche anno adottate dagli istituti, ma anche per la formazione degli studenti. Addio a piani di studio decisi solo dai docenti, addio all'anno scolastico passato solo tra i banchi. Sarà infatti possibile alternare lo studio, sia dei licei che degli istituti professionali, con periodi di stage lavorativi, che sono validi a tutti gli effetti per completare l'iter degli studi. Anzi, nel caso in cui un giovane sotto i 18 anni dovesse iniziare a lavorare senza una qualifica, sarà compito dell'impresa assolvere all'obbligo di formarlo anche su elementi di cultura generale.
Una innovazione radicale della scuola italiana, che però lascia in sospeso un punto non secondario: la sua entrata a regime.

La stretta sulla spesa pubblica del ministro dell'economia, Giulio Tremonti, ha infatti imposto al ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, di diluire nel tempo la piena attuazione della riforma.

Le novità sono previste da due diversi decreti, entrambi attuativi della legge n. 53/2003, la cosiddetta riforma Moratti, ed entrambi approvati venerdì 21 maggio 2004, dal consiglio dei ministri. Due decreti che precisano come si articola il diritto-dovere all'istruzione, che sostituisce l'obbligo scolastico, e come si alterna la scuola con il lavoro.

Sul primo versante, dal prossimo anno scolastico il nuovo obbligo sarà esteso solo fino al primo anno delle superiori, e non fino a 18 anni come prevede la riforma; sul secondo, da settembre potranno alternare scuola e lavoro solo gli studenti delle scuole che avranno, senza ulteriori finanziamenti dello stato, le risorse necessarie per fare la sperimentazione.

OBBLIGO IN IMPRESA. L'obbligo scolastico, di nove anni con la riforma Berlinguer, riportato a otto dalla Moratti, è ora riconvertito in diritto all'istruzione e alla formazione: avrà la durata di 12 anni, e comunque sino al conseguimento di una qualifica entro la maggiore d'età. Si parte dalla scuola primaria, per finire con il sistema dell'istruzione della formazione o dell'apprendistato.

Un diritto/dovere che anche le imprese sono chiamate a far rispettare: i giovani che svolgeranno apprendistato senza avere un titolo di studio o una qualifica professionale dovranno seguire infatti, a cura delle aziende, corsi annuali della durata di 120 ore sostitutive dei percorsi tradizionali.

Con successivo regolamento, il ministero, guidato da Letizia Moratti, dovrà indicare i livelli minimi che su base nazionale dovranno assicurare 'tutte le istituzioni formative'.

La fruizione del diritto non è soggetta a tasse di iscrizioni e di frequenza. Ma in un primo momento, per garantire la copertura finanziaria, la gratuità ricomprenderà solo i primi due anni degli istituti secondari superiori e dei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale. Dal prossimo anno, l'obbligo sarà di nove anni. Complessivamente, sono disponibili circa 27 milioni di euro.

ALTERNANZA. Il decreto sull'alternanza prevede per gli studenti tra i 15 e i 18 anni periodi di apprendimento 'in situazione lavorativa' in base ad accordi tra scuole, centri di formazione e regioni, enti privati, imprese e camere di commercio.

L'iter scolastico, che potrà essere anche quello tradizionale dei licei, si potrà articolare in periodi di formazione in aula e di apprendimento al lavoro. Sarà un iter personalizzato, che dipenderà a seconda del tipo di convenzione stipulato, delle inclinazioni dello studente e, non da ultimo, delle risorse disponibili. Al percorso di alternanza deve essere presente un tutor personalizzato, sia interno alla scuola che sul luogo di lavoro. Le competenze acquisite dallo studente dovranno essere certificate dalla scuola o dal centro di formazione. Costituiranno così crediti, sia ai fini della progressione negli studi, 'per il conseguimento del diploma o della qualifica', sia per gli eventuali passaggi nell'ambito del sistema educativo di istruzione e formazione. Gli stage potranno essere svolti in imprese simulate oppure in aziende vere e proprie. Il lavoro svolto dagli studenti concorrerà a completare l'orario complessivo annuale dei piani di studio delle singole scuole. Potrà però essere svolto anche in periodi diversi da quelli fissati dal calendario delle lezioni.

Lo stage, comunque, non costituirà rapporto individuale di lavoro e dunque non darà luogo al pagamento dei relativi contributi.

Per realizzare l'alternanza saranno disponibili, a decorrere dal 2004, 30 milioni di euro l'anno.

Fino a quando, però, non sarà definita anche la riforma della scuola superiore, l'alternanza sarà solo sperimentale e sarà realizzata dai singoli istituti in base alla propria autonomia didattica e finanziaria.