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Italia Oggi-Scuole, è allarme dirigenza

Lo denunciano i sindacati in seguito alla mancata indizione del concorso. Scuole, è allarme dirigenza Sono 1.900 gli istituti che potrebbero esserne privi Dovranno essere conferiti circa ...

06/04/2004
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ItaliaOggi

Lo denunciano i sindacati in seguito alla mancata indizione del concorso.

Scuole, è allarme dirigenza
Sono 1.900 gli istituti che potrebbero esserne privi
Dovranno essere conferiti circa 1.900 incarichi di presidenza per l'avvio dell'anno scolastico 2004/2005. Altrettante scuole risulteranno prive dal prossimo anno di un dirigente di ruolo, nonostante l'immissione nei ruoli regionali dei presidi incaricati triennalisti, regolarmente ammessi al concorso riservato e che avranno superato gli esami finali.

Questa situazione di carenza di personale dirigente di ruolo potrà ulteriormente aggravarsi, ove non venisse indetto sollecitamente il concorso ordinario già previsto, per il quale è stato accantonato un numero di posti pari a quello assegnato al concorso riservato.

Era scontato che la lunghissima pausa del reclutamento avrebbe fermato il normale processo di ricambio dei dirigenti delle scuole. Le conseguenze della lunga stasi sono ormai avvertite anche nella scuola primaria, dove, sia pure con lunghi intervalli, sono stati indetti i concorsi. Molti ex direttori didattici, però, per mobilità professionale, facilitata nella prima fase di trasformazione del ruolo (da direttivo a dirigenziale), sono passati a dirigere scuole secondarie di grado inferiore o superiore. Nella scuola secondaria superiore, nell'arco del prossimo quinquennio, un rilevante numero di dirigenti cesserà dal servizio per raggiungimento del limite di età o di anzianità di servizio. In breve volgere di tempo, quindi, lascerà il servizio la maggior parte del personale assunto con concorso specifico per tale settore di istruzione.

L'ESODO

Tra le cause del continuo assottigliamento dei ruoli dirigenziali debbono essere considerate anche le cessazioni dal servizio a domanda, anticipate rispetto al raggiungimento del limite di età. Non si tratta di larghe anticipazioni, ma pur sempre di abbandoni prima della scadenza legata all'età anagrafica. Significativi sono in tali casi i motivi che inducono all'esodo, tra cui emergono fattori psicologici insorgenti per il disagio dovuto al carico e alle modalità di lavoro. Il governo della scuola risulta difficile e soprattutto logorante, non tanto, e non solo, per la complessità di alcune operazioni gestionali, quanto per lo sforzo (o la tensione) di una continua opera di mediazione, nella quale spesso si risolve l'esercizio delle funzioni dirigenziali. All'esercizio di tali funzioni è comunque collegata la responsabilità dei risultati.

A fronte di abbandoni anticipati, o dell'esodo al raggiungimento dell'anzianità utile per conseguire il trattamento di pensione massimo, scarsissime sono le richieste di riammissione in servizio (avanzate, più che altro, per ottenere un più utile effetto del servizio, quale dirigente, sulla base pensionistica), peraltro scoraggiate (e sistematicamente respinte) dall'amministrazione.

IL MANCATO BANDO DEL CONCORSO ORDINARIO

La generale carenza di personale dirigente, rispetto ai posti attualmente in organico, postulerebbe la sollecita attivazione della procedura concorsuale ordinaria.

Non trova giustificazione, nella situazione attuale, l'ulteriore ritardo di pubblicazione del bando del concorso ordinario. La mancanza di un dirigente di ruolo stabile nella sede per la durata dell'incarico conferitogli, incide certamente sull'organizzazione dell'attività scolastica e, quindi, sulla qualità del servizio. Infine, ma non da ultimo, va considerato che il ritardo mortifica ingiustamente le speranze di tanti docenti. Si consumano in un'attesa che si protrae da anni la disponibilità e il desiderio di miglioramento della propria posizione con la valorizzazione delle proprie capacità e attitudini. Una mortificazione che, in relazione al tempo e alle varie generazioni di docenti danneggiati, assume la connotazione di grave ingiustizia. Occorre considerare, tra gli effetti delle prospettate situazioni, la sfiducia che esse generano nei confronti della professione docente, priva di una carriera e, sostanzialmente, anche di sbocchi.

L'ORDINANZA PER GLI INCARICHI

Al momento, per i docenti che aspirano alle funzioni di dirigente l'unica via immediatamente praticabile resta quella dell'incarico annuale di presidenza.

A tal fine è richiesto il possesso dei requisiti per la partecipazione al concorso per la dirigenza. Il conferimento degli incarichi di presidenza è anche l'unico rimedio adottabile dall'amministrazione per sopperire alle vistose carenze di personale dirigente. Diviene naturale conseguenza che il conferimento degli incarichi per governare le situazioni di carenza cronica (accresciutesi negli anni), a lungo andare generi, in coloro che affrontano i disagi connessi a un incarico annuale (fuori della propria sede di servizio), altre aspettative di percorsi semplificati (preferenziali) per trasformare l'incarico (precario) a tempo determinato in un rapporto a tempo indeterminato. L'attivazione di incarichi temporanei può avere una giustificazione nel breve periodo. Con il passare del tempo diviene la formula sostitutiva del normale reclutamento. Da ciò, l'attesa della nuova ordinanza per gli incarichi di presidenza che dovrebbe essere pubblicata entro pochi giorni.