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ItaliaOggi: Almeno via le scartoffie

Giuseppina Canarezza insegnante scuola dell'infanzia G. A. Marcati (Roma)

18/09/2007
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ItaliaOggi

All'inizio della mia carriera, per gli «Orientamenti del '69», la scuola materna era un ambiente di vita dove ogni bambino, senza nessuna interferenza deviante dell'adulto, potesse trovare gli stimoli necessari per una crescita psicofisica adeguata. La mancanza di un adulto-guida causava un divario discriminante tra i bambini più pronti e quelli con ritmi di apprendimento più lenti. Per questo, gli «Orientamenti del '91», affidarono all'insegnante il ruolo di regista capace di progettare la propria azione educativa e adattarla alle caratteristiche e alle specificità del gruppo dei bambini che gli erano stati affidati, secondo percorsi curricolari. Non erano previsti però momenti e strumenti valutativi perché si faceva ancora fatica a comprenderne l'importanza anche in questo ciclo di scuola. Le «indicazioni nazionali per i piani personalizzati» (ministro Moratti) cancellarono con un colpo di spugna il curricolo per introdurre il Piano personalizzato e il Portfolio. Il Portfolio, di fatto, ha inserito anche nella scuola dell'infanzia la valutazione, facendone scoprire l'importanza, vista non tanto come azione «sommativa» quanto come riflessione e guida per una scelta educativa e didattica. Ha però centrato l'azione e l'impegno degli insegnanti nella compilazione di infiniti documenti, burocratizzandone l'attività. L'eccesso di personalizzazione poi faceva perdere di vista l'importanza delle dinamiche sociali ed emotive del gruppo degli allievi. Con le nuove «indicazioni» (ministro Fioroni) tornano i curricoli, diminuiscono sensibilmente i documenti da predisporre e da compilare ma dovrebbe continuare l'attenzione alle necessità individuali dell'alunno e il rispetto dei suoi ritmi e suoi metodi di apprendimento. Anche la valutazione nella scuola dell'infanzia non dovrebbe essere cancellata, specialmente se questa viene intesa come un'azione necessaria per orientare, illuminare e verificare le scelte educative dei docenti.