ItaliaOggi: Autonomia beffata: i fondi sono vincolati
La sorpresa tra le pieghe delle prossime assegnazioni finanziarie agli istituti
Di Mario D'Adamo
Due notizie sul fronte dei finanziamenti alle scuole: una buona ed una cattiva. Ed una beffa. La notizia buona: attivando una nuova applicazione denominata “Assegnazione di fondi”, ogni singola istituzione scolastica potrà visualizzare, a partire dalla fine di questo mese di febbraio, l'importo di ciascuna rata di finanziamento, la data di esigibilità, la sua composizione, l'ammontare complessivo dei finanziamenti disposti alla data della visualizzazione nonché gli elementi presi a base per la costituzione del fondo dell'istituzione scolastica. La cattiva è che ci sarà poco da visualizzare, o niente, come per il funzionamento amministrativo e didattico. La beffa: la nota del 26 gennaio scorso (prot. n. 538), che annuncia la nuova applicazione, richiama in coda il principio sancito dalla vigente normativa, secondo cui le risorse finanziarie sono assegnate senz'altro vincolo di destinazione che quello prioritario del soddisfacimento delle esigenze di istruzione, di formazione e di orientamento proprie di ciascun tipo ed ordine scolastico (art. 21, quinto comma, l. 59/1997). Ma le risorse finalizzate a retribuire le maggiori e più qualificate prestazioni del personale non si toccano, perché la loro origine è contrattuale; le risorse per finanziare la sicurezza sono incomprimibili; quelle per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa sono in calo ma lì devono andare; le risorse per la realizzazione dei progetti europei sono finalizzate; i fondi per il recupero dei debiti scolastici, figuriamoci; non parliamo dei fondi, anch'essi contrattuali, destinati a garantire la gratuità del pasto al personale impegnato durante la refezione scolastica, o quelli per finanziare i contratti di fornitura dei servizi di pulizia; anche il più piccolo ente locale che assegna fondi alle scuole ne vincola la destinazione. Restano i fondi per le supplenze e quelli per il funzionamento didattico – amministrativo: qui le scuole potrebbero sbizzarrirsi. Peccato che siano pochi o non ci siano affatto e che in ogni caso neppure essi siano tra loro fungibili. Il ministero con nota del 6 febbraio scorso (prot. n. 1014) ha annunciato che, a seguito del monitoraggio del periodo settembre – dicembre 2008, sta per essere disposta la relativa assegnazione a copertura delle spese sostenute dalle scuole (la rata sarà resa disponibile entro il 15 marzo), il ché significa che l'assegnazione non sarà liberamente spesa dalle scuole, essendo rigidamente vincolata a retribuire personale già assunto e che ha già lavorato. Comunica anche che è stata fatta una prima assegnazione di fondi per spese del personale (491 milioni), per le pulizie (200 milioni) e per il recupero delle carenze formative (55 milioni). La seconda rata sarà disponibile con il 30 aprile prossimo, e sarà forse relativa alle stesse voci. Quanto al funzionamento amministrativo e didattico, nemmeno un euro: il ministero ha detto chiaro e tondo che nel programma annuale è meglio non indicare alcuna posta, nell'attesa di vedere di quanto il bilancio dello stato la ridurrà (nota del 25 novembre 2008, prot. n. 3338). E qui il cerchio si chiude. I vincoli di destinazione, buttati fuori dalla porta della legge, rientrano dalla finestra della miseria quotidiana. Con buona pace dell'autonomia scolastica.