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ItaliaOggi: Docenti fuori ruolo, tagli possibili

Lo dice Modica Cura dimagrante per le università. E atenei sempre più autonomi

24/10/2007
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ItaliaOggi

di Benedetta P. Pacelli
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Cura dimagrante per le università. E atenei sempre più autonomi. Parte da qui la vera inversione di tendenza per il sistema universitario secondo il sottosegretario all'università Luciano Modica. Che nei giorni scorsi ha incontrato alcune rappresentanze del mondo accademico a Roma. Dagli stipendi alle attività di ricerca, fino alle sanzioni per chi non lavora con profitto: un'autonomia a tutto tondo la vera rivoluzione cui fa riferimento l'ex presidente della Conferenza dei rettori. Nel corso dell'incontro il sottosegretario ha affrontato anche il problema dei finanziamenti e, per rimpinguare le casse di un mondo in costante agonia economica, tra le soluzioni previste c'è quella di procedere a una diminuzione progressiva dei docenti fuori ruolo nell'arco di tre anni. La proposta, ha precisato Modica, potrebbe essere quella di chiedere al tesoro l'impegno di un prepensionamento dei fuori ruolo ultrasettantenni. Questo vorrebbe dire andare a un risparmio di circa 450 milioni di euro, che in sostanza potrebbero essere utilizzati per le assunzioni di circa 10 mila posti per ricercatori. Ma sul problema dei fondi il sottosegretario guarda all'immediato futuro con un certo ottimismo soprattutto per i fondi per i Progetti di ricerca di interesse nazionale. Che dal 2008 potrebbero subire «un discreto incremento» considerando che andranno a bilancio anche risorse del 2007 non utilizzate. Sul tavolo di discussione anche le nuove regole per il reclutamento per i ricercatori, bloccate dal consiglio di stato e sulle quali, denuncia, si stanno esercitando «poteri interdittivi forti». «Stiamo lavorando per limare il testo con la speranza che entro l'anno il regolamento sia pronto e dal 2008 i concorsi siano banditi finalmente con le nuove regole. Regole che dovranno essere ripensate anche per i concorsi per gli ordinari e gli associati bloccati da circa due anni per un regolamento attuativo della legge Moratti, di fatto, inapplicabile». Al ministero, ha spiegato il sottosegretario, si sta pensando a diverse soluzioni: o cambiare il regolamento togliendo le parti che non funzionano oppure varare un regolamento concorsuale anche per la prima e la seconda fascia, magari ripristinando la vecchia legge 210.