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ItaliaOggi: Docenza, più ordine

Fabio Mussi (Miur) annuncia un riordino nelle università.

04/10/2006
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ItaliaOggi

Presto l'istituzione della terza fascia

Mussi rispolvera la Berlinguer -Zecchino e rilancia il progetto di istituire una terza fascia della docenza. Tutta quella giungla di personale precario del mondo accademico, a cui di volta in volta sono stati assegnati nomi diversi saranno ora sostituite da un'unica figura. Ad annunciare un disegno di legge ad hoc è stato lo stesso ministero dell'università nel corso della conferenza stampa di ieri a palazzo Chigi. Dichiarando anche che era impensabile mettere in Finanziaria norme sullo stato giuridico dei docenti, ma che invece in parallelo alla manovra, previa consultazione con i sindacati, presenterà un ddl per istituire, appunto, la terza fascia. Ma sul nome di questa nuova categoria di docenti, il ministro non si sbilancia, ”visto la sfortuna che hanno avuto certi nomi, vedi, per esempio l'aggregato, preferisco mantenere il riserbo”. Mussi è poi tornato sul tema dello sblocco delle assunzioni dei ricercatori: la previsione è di assumere, con il piano straordinario, oltre 2 mila ricercatori, precisando che il concorso sarà indetto entro marzo 2007. Sempre per quello stesso anno, inoltre, si potrà stabilizzare il personale precario nel limite del 40% del turnover. Mussi ha poi sottolineato che nei prossimi tre anni, nelle università e negli enti di ricerca si potrà assumere sul 100% del turn over sull'anno precedente senza limite di qualifica: questo vuol dire che a 1.000 cessazioni corrisponderanno 1.000 assunzioni e la cessazione di un autista, per esempio, potrà permettere l'assunzione di un ricercatore. Mussi è poi intervenuto su un tema spinoso, quello relativo alla norma prevista nella manovra sull'azzeramento dei vertici degli enti di ricerca, con l'abolizione della figura del presidente e del cda. L'articolo 42 della Finanziaria aveva, infatti, destato non poche preoccupazioni tra gli addetti ai lavori, in merito alla riorganizzazione degli enti. Il ministro Mussi ha chiarito il senso della norma, spiegando che ´non si tratta di un azzeramento', ma di un diverso modello organizzativo. È un'idea che non riguarda solo gli enti di ricerca ma gli enti pubblici e si tratta di un progetto che va nella direzione di una ristrutturazione dell'organizzazione degli enti. L'ipotesi è quella di prevedere la presenza di un direttore generale più un comitato scientifico. Questa norma, ha però aggiunto, ´va studiata bene nel corso del dibattito parlamentare per adattarla ad ogni singolo istituto pubblico e ad ogni singolo ente'.