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ItaliaOggi-Esuberi graduali per gli insegnanti

È quanto ha risposto il ministero dell'istruzione a un'interrogazione della Margherita alla camera. Esuberi graduali per gli insegnanti Gli effetti della riduzione d'orario sul personale sarann...

17/02/2004
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ItaliaOggi

È quanto ha risposto il ministero dell'istruzione a un'interrogazione della Margherita alla camera.

Esuberi graduali per gli insegnanti
Gli effetti della riduzione d'orario sul personale saranno soft
Gli esuberi di personale provocati dalla riforma Moratti saranno graduali e non generalizzati. Lo proverebbe il fatto che anche quest'anno i docenti che hanno perso il posto lavoravano solo sulle cattedre articolate su più sedi. Per le cattedre ordinarie, infatti, l'amministrazione scolastica ha preferito applicare un criterio più morbido. È quanto emerge dalla risposta del ministero dell'istruzione (prot. n. 283/2004) a un'interrogazione (4-04985, disponibile sul sito www.parlamento.it) presentata da Giuseppe Molinari, deputato della Margherita, nella quale venivano posti in evidenza i rischi per l'occupazione derivanti dalla riduzione del numero dei docenti, prevista dalla riforma della scuola, e dalla cancellazione del tempo pieno e del tempo prolungato.

A questo proposito il ministero dell'istruzione ha replicato usando toni rassicuranti: il tempo pieno nelle elementari e il tempo prolungato alle medie rimarranno. Anche se il tempo da dedicare allo studio delle materie subirà una riduzione. E quello che si perderà come tempo-scuola vero e proprio potrà in parte essere recuperato aumentando il tempo da dedicare alla mensa scolastica. Per l'anno prossimo, inoltre, l'organico dei docenti rimarrà uguale a quello di quest'anno. E i docenti che non potranno più insegnare le loro materie potranno trovare impiego nelle attività facoltative.

Le ore facoltative

La nuova scansione dell'orario di lezione secondo quanto riferisce il ministero dell'istruzione 'introduce un tempo scuola idoneo a corrispondere alle richieste delle famiglie'. All'orario annuale obbligatorio la scuola dovrà infatti aggiungere un orario ulteriore per la scuola stessa obbligatorio ma facoltativo e opzionale per gli allievi.

E le relative lezioni saranno 'dedicate ad attività formative', si legge nella risposta all'interrogazione, 'corrispondenti alle prevalenti richieste dei genitori degli allievi'. Gli alunni, dal canto loro, saranno tenuti alla frequenza delle attività facoltative per le quali le rispettive famiglie avranno esercitato l'opzione.

L'orario di lezione

Nella scuola elementare, che si chiamerà scuola primaria, oltre all'orario d'obbligo di 891 ore annue (27 ore settimanali) sarà introdotto un monte ore facoltativo di 99 ore annue (mediamente tre ore settimanali) per il quale le famiglie degli alunni avranno facoltà di decisione. Alle 30 ore di lezione settimanali potranno aggiungersi fino a un massimo di dieci ore per la mensa. Nella scuola media oltre all'orario d'obbligo di 891 ore annue (mediamente 27 ore settimanali) potranno essere aggiunte 198 ore facoltative (circa sei ore settimanali) e fino a un massimo di 231 ore annue per la mensa.

Gli effetti sugli organici

Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, peraltro, gli aggiustamenti relativi agli esuberi avverranno a settembre, quando sarà a regime il nuovo organico di fatto.

Fermo restando la conferma, in via transitoria, per quest'anno, dello stesso organico. In buona sostanza, dunque, i nuovi esuberi che verranno fuori per effetto dell'entrata in vigore della legge Moratti resteranno tali ma per il prossimo anno i docenti che perderanno il posto potranno essere ricollocati nelle attività facoltative. Il maggior numero di soprannumerari, sempre secondo quanto risulta a ItaliaOggi, si verificherà tra i docenti di educazione tecnica, la cui disciplina passerà dalle attuali tre ore settimanali a una sola ora. Resta ferma, in ogni caso, la riduzione generalizzata del numero delle ore di lezione. Tra le classi di concorso più colpite dalla riforma, le educazioni, che passano tutte a due ore settimanali,e il 'gruppo lettere', che passa a nove ore la settimana: due ore in meno nel tempo normale e sei ore in meno sul tempo prolungato. È ragionevole ritenere che le cosiddette ore a disposizione, pressoché cancellate negli istituti superiori, subiranno, a breve, la stessa sorte anche nella scuola media. In quest'ultimo segmento formativo, infatti, il riempimento delle cattedre a 18 ore era stato effettuato in modo molto marginale, grazie all'introduzione di una disciplina transitoria, che dovrebbe decadere con l'entrata a regime della riforma.


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