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ItaliaOggi-Il voto assegnato dai prof di religione è ininfluente ai fini della promozione

Tar Lazio ha sospeso la circolare Moratti sull'obbligo di compilazione del portfolio delle competenze. Il voto assegnato dai prof di religione è ininfluente ai fini della promozione ...

03/02/2006
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ItaliaOggi

Tar Lazio ha sospeso la circolare Moratti sull'obbligo di compilazione del portfolio delle competenze.

Il voto assegnato dai prof di religione è ininfluente ai fini della promozione

La religione cattolica resta fuori dalla pagella.
Il voto assegnato dal prof di religione è ininfluente ai fini della promozione degli studenti di elementari e medie che hanno inserito questo insegnamento nel loro piano di studi. A deciderlo è stato il Tar Lazio, che con l'ordinanza (protocollo n. 742/2006) depositata ieri ha sospeso l'applicazione della circolare n. 84 del 10 novembre scorso emanata dal ministero dell'istruzione. È la circolare che introduce da quest'anno l'obbligo per le scuole di compilare il portfolio delle competenze degli studenti mandando in soffitta le vecchie pagelle. Un documento molto corposo, quello da stilare ogni quadrimestre, nel quale inserire molteplici dati sul rendimento dello studente. Compreso il giudizio per le singole materie, tra queste la religione cattolica, utile ai fini della promozione. E sul quale si sono concentrate le critiche di insegnanti, genitori e sindacati. Troppi dati da raccogliere e troppi elenchi da compilare, hanno accusato i docenti. Troppe informazioni che possono violare la privacy, hanno aggiunto le famiglie. Mentre i sindacati hanno puntato il dito contro la mancanza di un quadro normativo completo che giustificasse l'introduzione del portfolio attraverso una semplice circolare ministeriale.

E, soprattutto, contro l'inserimento della religione cattolica, materia opzionale, tra le discipline che concorrono al voto finale. Alla fine la controversia, su ricorso di un gruppo di genitori di alunni romani, promosso dai Cobas (ricorso analogo è stato presentato anche dalla Cgil scuola), è arrivata davanti ai giudici del Tribunale amministrativo regionale del Lazio. Che ha fatto proprie alcune motivazioni addotte, ordinando all'amministrazione scolastica di sospendere immediatamente l'applicazione della circolare. E dunque di reintrodurre le vecchie schede di valutazione. Un giudizio che però rischia di arrivare tardi per alcune scuole, quelle che hanno già ultimato gli scrutini e stanno distribuendo le pagelle. 'È un altro tassello della riforma Moratti che cade, ora i collegi dei docenti potranno decidere autonomamente di ritornare alle schede del vecchio ordinamento', commentano i Cobas.

La decisione del Tar sarà molto probabilmente impugnata presso il Consiglio di stato dal dicastero guidato da Letizia Moratti. In attesa del giudizio definitivo, è possibile che il ministero con una nota ribadisca però il mantenimento del portfolio. Magari però prevedendo una maggiore flessibilità da parte degli insegnanti nella compilazione delle nuove schede. Una nota in tal senso risulta, secondo voci ufficiose provenienti dall'amministrazione centrale, già in preparazione.

La decisione del Tar, nell'ordinare l'annullamento, previa sospensione dell'esecuzione, della circolare n. 84, ha precisato i motivi che giustificano l'urgenza dell'intervento. Il Tribunale ha valutato negativamente innanzitutto la sezione C del portofolio, ossia quella parte della pagella nella quale sono raccolti i dati relativi alla vita dell'alunno.

Secondo i magistrati amministrativi, così come definita, la scheda rischia di violare la privacy dello studente, attraverso la raccolta di informazioni del tutto ininfluenti ai fini della valutazione del rendimento. Ma è soprattutto la previsione che la religione cattolica concorra alla media utile ai fini della promozione che non va.

Il Tar richiama quanto invece previsto dall'articolo 309 del Testo unico sulla scuola (decreto legislativo n. 297/1994), che esclude che la materia possa fare media per il voto finale. Una previsione di legge che non può essere modificata, è il discorso fatto dai magistrati, attraverso una nota circolare. Il rendimento in religione cattolica, dunque, dovrebbe tornare a essere annotato in una scheda a parte. E, comunque, non conteggiato nel giudizio finale