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ItaliaOggi: L'accusa dei sindacati

Stipendi per i docenti tra i più bassi d'Europa, finanziamenti per l'istruzione al lumicino e un numero di precari che, nonostante le recenti immissioni in ruolo, è ancora alto

12/09/2006
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ItaliaOggi

Stipendi per i docenti tra i più bassi d'Europa, finanziamenti per l'istruzione al lumicino e un numero di precari che, nonostante le recenti immissioni in ruolo, è ancora alto.
È un bilancio tutt'altro che roseo quello che emerge dai dati sulla scuola presentati dalle tre associazioni di categoria Cgil, Cisl e Uil scuola (si veda ItaliaOggi di sabato).

E compatti, tabelle alla mano, promettono che non sarà esclusa nessuna forma di protesta se il governo non aprirà un confronto e non darà una risposta a tre quesiti principali: il rinnovo del contratto scaduto, l'emergenza precariato e gli annunciati tagli previsti dalla Finanziaria.

I tre rappresentati delle organizzazioni sindacali scuola, Enrico Panini della Cgil, Francesco Scrima della Cisl e Massimo Di Menna della Uil, hanno presentato i numeri relativi a retribuzioni, precari e spesa per l'istruzione che, secondo i dati forniti, in Italia è ferma al 4,6% del pil contro la media Ocse del 5,1%.

E se nel 2001 gli stanziamenti per il funzionamento didattico e amministrativo della scuole ammontava a 331,440 milioni di euro, attraverso varie decurtazioni si è arrivati a 110,871 per il 2006. Le tre sigle sindacali mettono poi l'accento sullo scottante tema degli stipendi.

In Italia le retribuzioni degli insegnanti sono tra le più basse del resto dei paesi europei.

Nell'istruzione primaria si parte da 23.751 dollari annui (24.287, negli stati Ue) per arrivare a un massimo di 34.869, mentre in Europa si arriva anche a 40.539. Per i docenti di primo grado, il rapporto è di uno stipendio iniziale di 25,602 dollari annui contro una media Ue di 26.241 (38.306 contro 43.477). La musica non cambia per gli stipendi dei docenti italiani della scuola di secondo grado che partono da 25.602 dollari e arrivano a un massimo di 40.058.

E le cose non vanno meglio quando si arriva alla voce precari. I dati infatti rilevano come il loro numero sia cresciuto di circa 15 mila unità rispetto allo scorso anno scolastico: se per il 2005-2006 erano 209.800, tra docenti e personale tecnico e amministrativo, per l'anno che per molti è già iniziato, il loro numero è salito a 225.700 unità.

Rispetto al personale assunto a tempo indeterminato sono soprattutto gli impiegati amministrativi a raggiungere la più alta percentuale di precari (33,7% ), mentre tra i docenti precari sono soprattutto nella scuola superiore (17,12%).