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ItaliaOggi: la lettera aperta ai ministri

Sicuramente vi sono giunte voci che migliaia di docenti e di personale amministrativo, tecnico e ausiliario unitamente ad alcune centinaia di dirigenti scolastici, tutti in possesso dei requisiti per andare in pensione, hanno presentato o stanno per presentare domanda di cessazione dal servizio con effetto dal 1° settembre 2007

21/11/2006
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ItaliaOggi

Al ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, e al ministro del lavoro, Cesare Damiano

Signori ministri,

sicuramente vi sono giunte voci che migliaia di docenti e di personale amministrativo, tecnico e ausiliario unitamente ad alcune centinaia di dirigenti scolastici, tutti in possesso dei requisiti per andare in pensione, hanno presentato o stanno per presentare domanda di cessazione dal servizio con effetto dal 1° settembre 2007.

Alla base della richiesta di cessazione anticipata dal servizio c'è principalmente la preoccupazione che le modifiche da apportare alla predetta legge, da più parti annunciate e da autorevoli membri del governo ritenute indispensabili e non rinviabili, possano anche abrogare in tutto o in parte le disposizioni contenute nel citato articolo 1 e, in particolare, quelle contenute nei commi 3, 4 e 5, che, per memoria, se ne sintetizza il contenuto.

  • Il comma 3 dispone che i lavoratori che entro il 31 dicembre 2007 avranno maturato o matureranno i requisiti anagrafici e/o contributivi previsti dalla legge 27 dicembre 1997 conservano il diritto alla prestazione pensionistica anche di anzianità secondo la predetta normativa.

  • Il comma 4 precisa che nei confronti di tali lavoratori i periodi di anzianità contributiva maturati fino alla data di conseguimento del diritto alla pensione saranno computati, ai fini del calcolo della misura della prestazione, secondo i criteri vigenti prima della data di entrata in vigore della legge n. 243/2004;

  • Il comma 5 dispone che i predetti lavoratori potranno inoltre liberamente esercitare il diritto alla prestazione pensionistica in qualsiasi momento successivo alla data di maturazione dei requisiti suddetti, indipendentemente da ogni modifica della normativa.

In uno stato di diritto la preoccupazione che sta inducendo migliaia di dipendenti scolastici a presentare la domanda di cessazione anticipata dal servizio non dovrebbe avere ragion d'essere. In tale stato la legge va rispettata e quand'anche fosse necessario modificarla le modiche non potrebbero che avere effetto per il futuro. Nella circostanza, tuttavia, la preoccupazione non appare del tutto ingiustificata considerati i precedenti.

Occorrerebbe pertanto fornire le più ampie assicurazioni che la normativa in vigore in precedenza sintetizzata continuerà a espletare i suoi effetti in maniera piena e per tutto il tempo previsto. Una formale assicurazione in tal senso indurrebbe certamente la stragrande maggioranza del personale scolastico a ritirare la domanda di cessazione dal servizio, se già presentata, ovvero a rinviarne la presentazione negli anni futuri.

È augurabile, oltre che auspicabile, che ciò possa avvenire possibilmente prima del 10 gennaio 2007, termine ultimo per presentare o revocare la domanda.

Stefania Salvitti, Gabriella Rossetti, Paolo Dazi Parma