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ItaliaOggi: La solidarietà arriva, non per tutti

Il ministero prepara il decreto attuativo dei contratti salva-precari previsti dal dl Ronchi Ecco chi può partecipare alla lotteria dei nuovi sussidi

16/09/2009
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ItaliaOggi

Al via i contratti di solidarietà per i precari senza nomina. Ma chi ha preso uno spezzone guadagnerà meno di chi rimane a casa a prendere il sussidio. È l'effetto del decreto legge Ronchi (ancora in attesa di pubblicazione in Gazzetta) al quale il ministero dell'istruzione si prepara a dare attuazione con un apposito decreto, di cui ItaliaOggi è in grado di anticipare i contenuti. Secondo il ministro dell'istruzione, MariaStella Gelmini, i precari senza nomina saranno indennizzati con un sussidio di circa 860 euro: circa 120 euro in più di un docente di scuola secondaria assunto su di uno spezzone di 9 ore. Insomma chi non becca niente guadagnerà di più di chi si è dovuto accontentare di un incarico su mezza cattedra. Con l'ulteriore aggravante della perdita del diritto all'indennità per chi ha rinunciato all'incarico perchè troppo lontano da casa. Spesso una scelta obbligata, questa, dovuta al fatto che la lontananza unita all'esiguità dello spezzone non consentono all'interessato nemmeno di coprire le spese di viaggio.Tanto più che le disponibilità che vengono fuori per gli incarichi a tempo determinato sono il risultato di ciò che resta dopo avere sistemato i docenti di ruolo. Insomma oltre al danno la beffa. Ma il sussidio non sarà un semplice assegno di disoccupazione e sarà vincolato al possesso di alcuni requisiti. Anzi tutto, come si è detto, è necessario che per l'anno in corso l'interessato non sia stato fatto oggetto di proposte di lavoro e abbia rinunciato. In più è necessario che abbia lavorato l'anno scorso con un incarico di supplenza annuale o temporanea fino al termine delle attività didattiche (anche su spezzone). E infine il precedente incarico deve essere stato assegnato per effetto dello scorrimento delle graduatorie a esaurimento. In buona sostanza, dunque, resteranno fuori tutti i precari che hanno lavorato per effetto dello scorrimento delle graduatorie di istituto e di circolo. In particolare coloro che sono stati assunti dalla seconda e dalla terza fascia. E resteranno fuori in ogni caso i precari inseriti nelle graduatorie a esaurimento solo con riserva. Per accedere al beneficio, infatti, è prevista l'inclusione a pieno titolo. In ogni caso, i docenti che saranno individuati quali aventi titolo al sussidio saranno vincolati ad accettare le supplenze temporanee che dovessero rendersi disponibili nelle istituzioni scolastiche per sostituire in titolari. E cioè le supplenze conferite dai presidi che, fino all'anno scorso, erano attribuite tramite lo scorrimento delle graduatorie di istituto. Ciò comporterà un ulteriore disagio per coloro che hanno rinunciato alla nomina da parte dell'ufficio scolastico. Che rimarranno automaticamente fuori anche dalla lotteria delle supplenze conferite dai presidi. Per questi docenti, dunque, si apre uno scenario di sicura disoccupazione. Almeno per quest'anno. Gli aventi diritto, sia docenti che Ata, al contratto sussidiario dovranno presentare una domanda utilizzando il modulo che sarà predisposto dall'amministrazione scolastica. E nel modulo dovranno indicare la preferenza per il distretto o i sub-distretti scolastici che saranno individuati dagli uffici periferici. La suddivisione dei territori è stata prevista per agevolare le scuole nella individuazione tempestiva dei docenti da destinare alle sostituzioni. Chi presenterà la domanda sarà obbligato ad accettare qualunque supplenza gli verrà proposta e otterrà lo stesso punteggio che gli è stato attribuito per il servizio prestato lo scorso anno. Chi rifiuta, perde punteggio e indennità di disoccupazione. Tra gli incarichi da accettare, anche quelle nei corsi speciali finanziati, attraverso fondi europei, dalle regioni. In questo caso, non scatta nessuna penalizzazione per il personale che riunici alla supplenza in quanto destinatario dei progetti. Colro che sono già impegnati nella scuola dell'infanzia o primaria con supplenze non suepriori ai 5 giorni mantengono il diritto ad accettare ulteriori supplenze di almeno 30 giorni.