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ItaliaOggi: Manovra, atenei preoccupati

Crui: i tagli delle risorse castigano i giovani talenti

11/10/2006
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ItaliaOggi

I rettori portano la loro protesta a Giorgio Napolitano. E chiedono modifiche.

Hanno portato fin sul Colle le loro proteste contro la Finanziaria i rettori delle università italiane rappresentati della Crui. E ricevuti ieri dal presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, hanno mosso le loro critiche per una manovra finanziaria che li rende ´pieni di ansia e di timori'. Una manovra, che come ha tenuto a precisare il presidente della Crui, Guido Trombetti, ´con i suoi tagli all'università castiga le aspirazioni dei giovani talenti, incidendo sulla qualità dei servizi destinati agli studenti. I tagli previsti ai bilanci degli atenei, dopo anni di restrizioni', spiega Trombetti, ´rischiano davvero di allontanarci, forse in maniera definitiva, dai livelli europei ai quali giustamente dovremmo aspirare, mortificando le straordinarie competenze presenti negli atenei, castigando le aspirazioni dei giovani talenti. È necessario perciò un'inversione di rotta per le università. Perché la finanziaria così come è stata formulata appare onerosa e mortificante per il sistema universitario'. Quattro, nello specifico, le proposte di revisione della manovra avanzate dai rettori dopo aver incontrato le commissioni bilancio di camera e senato: incrementare la consistenza del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) per un totale di 530 milioni di euro; prevedere un Fondo unico per l'edilizia universitaria di entità adeguata di almeno 150 milioni di euro, con previsioni di crescita per gli anni successivi. E ancora svincolare le università dai meccanismi che legano le assunzioni al solo turnover in quanto in violazione con l'autonomia universitaria ed esclusiva conferma dei vincoli già in atto e derivanti dalle leggi 449/97, 311/2004 e 43/2005 e dalla normativa relativa al personale di area sanitaria. Infine escludere le università dalla riduzione delle spese di funzionamento (legge 4 agosto 2006, n. 248, decreto Bersani). La Crui si dice consapevole dell'importanza di raggiungere gli obiettivi fissati dal governo per il contenimento della spesa e il risanamento dei bilancio pubblico. Ma nello stesso tempo ribadisce che indebolire il sistema universitario significa ´minare alla base proprio quei saperi che costituiscono la nostra identità culturale e la nostra vitalità economica. Avere un università competitiva è determinante per la nostra capacità di interlocuzione non subalterna nel contesto internazionale'. Insomma, la conferenza dei rettori pur riconoscendo la presenza di alcuni elementi positivi nel provvedimento, sottolinea che nel provvedimento sono presenti alcune gravi contraddizioni. Per la prima volta, per esempio, spiegano i rettori, nei confronti di personale pubblico, viene introdotto un taglio pari al 50% della misura delle classi di stipendio e degli aumenti periodici biennali del personale docente. Ciò a fronte di una crescita del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) delle università statali, che dicono i rettori è di gran lunga inferiore rispetto alla dinamica delle retribuzioni nonché all'indice dell'inflazione. Fatto 100 il Ffo del 2001, il rapporto tra il 2001 ed il 2006 è salito a 112,4. Mentre fatto 100 il livello degli emolumenti fissi per il personale universitario nel 2001, nel 2006 l'indice è salito a circa 124. ´Il disallineamento a carico esclusivo degli atenei è palese'.