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ItaliaOggi-Nuovi organici, Tremonti cede su 625 cattedre

Dopo le proteste delle direzioni regionali e dei sindacati Nuovi organici, Tremonti cede su 625 cattedre Tremonti apre sugli organici. Sono 625 le cattedre in più per il prossimo anno scolastic...

04/05/2004
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ItaliaOggi

Dopo le proteste delle direzioni regionali e dei sindacati
Nuovi organici, Tremonti cede su 625 cattedre

Tremonti apre sugli organici. Sono 625 le cattedre in più per il prossimo anno scolastico, che il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, ha autorizzato al collega dell'istruzione, Letizia Moratti, per venire incontro al maggiore fabbisogno evidenziato dalle scuole. Si tratta degli organici di diritto, sui quali possono eventualmente essere disposte anche assunzioni a tempo indeterminato. La decisione è stata comunicata ieri dal dicastero di viale Trastevere. L'apertura di Tremonti, che percentualmente peserà meno dello 0,1% sull'organico complessivo dei docenti, ha lasciato comunque insoddisfatti i sindacati e i direttori scolastici regionali, che chiedevano aumenti più consistenti alla luce delle iscrizioni e della richiesta di tempo pieno e prolungato risultate più alte di quelle preventivate a marzo dall'amministrazione centrale (si veda ItaliaOggì di martedì scorso). Il ministero ha fornito dati che invece discordano con quelli in possesso delle direzioni regionali e che avevano ridotto alcune dì queste, come l'Emilia Romagna, a chiedere 490 insegnanti in più, ottenendone nella fattispecie 35. L'organico addizionale, che sarà ufficializzato con un decreto interministeriale dell'istruzione e dell'economia, è stato ripartito sul territorio in base alle esigenze scontrate dall'amministrazione centrale, Ogni regione, poi, potrà dividerlo, come riterrà opportuno, tra scuola di base, medie e superiori. Il piano assegna il numero maggiore di cattedre alla Lombardia, con 100, seguita da Piemonte, a quota 70, Campania e Lazio, con 50 posti in più. Non ha strappato neanche un insegnante in più l'Abruzzo, la Sardegna, l'Umbria, il Molise , la Basilicata. Secondo i calcoli del dicastero di viale Trastevere, nella scuola dell'infanzia si sarebbero registrate quasi 4 mila iscrizioni in meno a quelle ipotizzate a inizio anno, quasi perfettamente bilanciate dal surplus delle elementari. Differenza in negativo, invece, alle medie, con 8 mila iscritti in meno. il dato però, anche in questo caso, sarebbe bilanciato dal maggior numero di iscritti alle superiori. Dato, però, che il ministero ha dichiarato di non poter conoscere esattamente prima deIl'8 maggio. I sindacati hanno contestato innanzi tutto il buco di iscritti alla scuola dell'in fanzia. "Non si capisce come sia possibile a fronte, di liste di attesa che lasciano fuori molti bambini dalle scuole pubbliche", sottolinea Daniela Colturali, segretario della Cisl scuola. Perplessità anche sui criteri adottati per ripartire "lo scarno numero di posti assegnanti in più. Il ministero non ci ha detto in base a quali paramenti una regione ha avuto 100 e un'altra meno", critica Enrico Panini segretario della Cgil scuola, "quali sono state, per esempio, le richieste di tempo pieno e prolungate che non sono state soddisfatte". E riporta l'accento sul metodo seguito, Massimo Di Menna, numero uno della Uil scuola: "Servono organici stabili e pluriennali, determinati sulla base delle effettive esigenze delle scuole, attraverso l'anagrafe degli studenti, e non sulle stime". Soddisfatto lo Snals di Fedele Ricciato che vede riconosciute le proprie battaglie.

E mentre la vicenda degli organici sembra cosa essere definitivamente chiusa, sta per entrare nel vivo la ripartizione delle 15 mila immissioni in ruolo autorizzate per il prossimo anno. Il ministero, ancora alle prese con il decreto sulle graduatorie che potrebbe subire modifiche in sede di conversione (si vedano gli approfondimenti nelle pagine a seguire), con il rischio di costringere l'amministrazione a rivedere i punteggi dei precari, avrebbe. intanto stabilito la quota di assunzioni da destinare ai docenti in 12 13 mila, le restanti al personale ausiliario, tecnico e amministrativo.