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ItaliaOggi: Obbligo non solo scolastico
Possibili le iscrizioni anche ai corsi professionali
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La Finanziaria parla solo di studi scolastici fino ai 16 anni, niente formazione.
Da un lato una legge finanziaria, che eleva l'obbligo scolastico ai sedici anni e che, al tempo stesso, conferma in via transitoria e sino alla messa a regime dell'obbligo medesimo il proseguimento dei percorsi sperimentali triennali di istruzione e formazione professionale. Una garanzia per tutti coloro che quei corsi già frequentano e che sono intenzionati a concluderli. Dall'altro una circolare (n. 74, protocollo 11668) che a quelli stessi percorsi sperimentali concede inediti accessi consentendo, entro il 27 gennaio prossimo, la possibilità di nuove iscrizioni per gli studenti che a giugno verranno licenziati dalla scuola media di primo grado. Quasi un passo indietro rispetto alla Finanziaria, verrebbe da dire: all'adempimento dell'obbligo scolastico, come prevede il testo votato e approvato dal parlamento sulla base dell'articolo 34 della Costituzione, sovrintende la scuola pubblica e l'assolvimento dello stesso non può essere affidato a strutture di altro genere seppure accreditate dalle regioni sulla base dell'autonomia e dei criteri adottati dal ministro della pubblica istruzione di concerto col ministero del lavoro e della previdenza sociale. Agenzie chiamate a concorrere con la scuola nella lotta alla dispersione e sulle quali peraltro, insistono in molti, massimo dovrà essere il livello di vigilanza. Quali i criteri, infatti, in base ai quali verranno scelte? Ma il vero punto è un altro. Se un ragazzo è tenuto a rimanere a scuola sino ai sedici anni e se sino ad allora qualsiasi accesso al lavoro gli è impedito come può una circolare ministeriale consentirgli, al contempo, di abbandonare l'aula a soli tredici anni? Una risposta che molti genitori vorrebbe avere, alle prese con le preiscrizioni, da fare entro il prossimo 27 gennaio. Sono 558.891 i ragazzi che frequentano quest'anno la terza media, e che devono entro fine mese decidere del proprio futuro iscrivendosi alle superiori. Anche per quest'anno si attende la conferma di un trend già consolidato che vede i licei in testa alle preferenze degli studenti, a svantaggio degli istituti tecnici e dei corsi professionali. ´La circolare', risponde il viceministro alla pubblica istruzione, Mariangela Bastico, ´è attuattiva della legge finanziaria la quale prevede il mantenimento dei corsi triennali sperimentali di istruzione e formazione professionale sino a che gli adempimenti attuativi del nuovo obbligo di istruzione siano messi a regime. Operazione, questa, impossibile da realizzarsi entro la fine di gennaio, data in cui scadono i termini per le iscrizioni. La circolare 74 serve pertanto a mantenere aperta la possibilità che, lì dove le regioni siano in grado di offrirli, i corsi possano essere attivati anche per il prossimo anno'.
Quanto al resto, ´stiamo già lavorando in via assolutamente prioritaria alla definizione delle linee guida per il nuovo biennio dell'obbligo, linee che possano orientare l'azione delle scuole già a partire dal prossimo anno scolastico'.
Il ministero è impegnato anche a rivedere contenuti per il biennio obbligatorio. ´Ci dovranno contestualmente essere nuovi accordi con le regioni per costruire progetti e percorsi di lotta alla dispersione scolastica che, ritengo, valorizzeranno le migliori esperienze che si sono sinora realizzate proprio nei percorsi triennali sperimentali'. Il percorso che porterà a decidere del destino della formazione professionale all'interno dell'obbligo è appena cominciato