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ItaliaOggi-Parità tra sistemi assente nei profili

RIFORMA DELLA SECONDARIA/ Il ministero ha messo a punto le linee guida dei programmi. Parità tra sistemi assente nei profili Diverse le competenze di base per licei e corsi di f...

08/02/2005
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ItaliaOggi

RIFORMA DELLA SECONDARIA/ Il ministero ha messo a punto le linee guida dei programmi.

Parità tra sistemi assente nei profili

Diverse le competenze di base per licei e corsi di formazione

Licei e istruzione professionale hanno più differenze di quanto il decreto sul 2° ciclo faccia intendere.
Anche se il decreto attuativo della riforma della scuola per le superiori ribadisce la piena parità tra i due sistemi, quello dell'istruzione e quello della formazione professionale appunto, i profili dei programmi sono invece molto diversi.

È quanto si ricava dall'esame dei profili che il ministero ha messo a punto e che però non compaiono sul sito ufficiale del dicastero, dove invece è stata pubblicata la bozza di decreto di riforma della secondaria. Lo schema di decreto prevede un profilo comune per chi frequenta il liceo o l'istruzione e formazione professionale, come si può evincere dall'art. 1 e 18.

Il piano di studio che è stato elaborato, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, risulta invece essere doppio: per lo studente della formazione e per lo studente dei licei.

Il diritto dovere

Il profilo di chi conclude il diritto dovere si riferisce a chi consegue (a 17 anni) una qualifica professionale triennale, oppure a chi (a 18 anni) consegue un diploma professionale quadriennale.

È il profilo base del 2° ciclo. Chi si trova in un liceo termina il diritto dovere a 18 anni, quando si trova o in 4° o in 5°. Per lui vale il profilo per i licei, che è anche articolato in base al tipo di liceo.

Le premesse

I due profili sono identici nelle premesse e in due sezioni su tre in cui si articola ('1. identità' e '3. convivenza civile'); differiscono, e profondamente, nella sezione '2. strumenti culturali'.

Ciò nonostante la sintesi finale è identica, il che è bizzarro.

Le competenze

I due profili dovrebbero fornire ai docenti il repertorio delle competenze finali dello studente. Molte si riferiscono chiaramente a discipline, ma di altre competenze viene da chiedersi come si conseguono.

Per esempio: 'Leggere un'opera d'arte, apprezzare e valorizzare il patrimonio artistico e ambientale e gustare sul piano estetico il linguaggio musicale nelle sue diverse forme' implica che in tutti i percorsi ci sia storia dell'arte e della musica.

Così invece non è (si veda il servizio nelle pagine a seguire). È prevista anche la competenza in religione cattolica, anche se sono molti gli studenti che non seguono l'insegnamento.

l'accertamento

Molte competenze sono descritte in modo da non poter dire se lo studente le ha raggiunte; per esempio come si verifica che lo studente sia in grado di 'superare l'angustia di prospettive d'analisi troppo parziali che impediscono la scoperta delle connessioni tra i vari campi del sapere, la coltivazione dei confini disciplinari, l'importanza unificatrice delle visioni globali'?

Per questa astrattezza il profilo sarà sostituito, nella pratica didattica, dalle indicazioni che si ricavano dalle prove di esame di stato e dalle prove di valutazione che condurrà l'Invalsi.

I consigli

Altre competenze, soprattutto nella sezione dedicata alla convivenza civile, sono piuttosto precetti o consigli morali ad un giovane assennato che implicano un controllo sul comportamento extrascolastico degli studenti.

La questione sarebbe risibile, se il comportamento non fosse valutato e potesse anche causare la bocciatura.

Stupisce che nel profilo dello studente del liceo non ricorre quella 'cultura liceale' di cui parla diffusamente il decreto e che finisce per essere una norma del tutto senza contenuti.