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ItaliaOggi-Parte la stretta sulle cattedre in più.

Docenti in fibrillazione: il personale di ruolo in esubero sarà trasferito d'ufficio in altra scuola. Parte la stretta sulle cattedre in più. Riduzione maggiore quest'anno a causa delle 18 ore mi...

26/05/2004
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ItaliaOggi

Docenti in fibrillazione: il personale di ruolo in esubero sarà trasferito d'ufficio in altra scuola.
Parte la stretta sulle cattedre in più.
Riduzione maggiore quest'anno a causa delle 18 ore minime.

Docenti in fibrillazione per la perdita del posto. Si tratta di un fenomeno che si ripete ogni anno in questo periodo e che consiste nella individuazione, da parte delle scuole, dei docenti di ruolo da destinare al trasferimento d'ufficio. Una situazione che si verifica ogni volta che in un istituto si ha una sensibile riduzione del numero degli alunni. Quest'anno, però, c'è un problema in più. Il riempimento delle cattedre a 18 ore nelle secondarie ha determinato una ulteriore riduzione del numero delle cattedre. E a ciò si aggiunge anche il fatto che, quando il docente perde alcune ore della sua cattedra e non può essere reintegrato con il completamento, lo spezzone residuo viene assorbito dall'organico della scuola. Il tutto per ricondurre a 18 ore le cattedre dei colleghi che non perdono il posto. Un fenomeno che ha un duplice effetto: da una parte azzera le probabilità del perdente posto a rientrare sulla sua cattedra, qualora l'anno successivo si verifichi un ampliamento del numero degli alunni e dall'altra parte determina una forte riduzione di chance per i docenti precari. Il docente trasferito d'ufficio, infatti, prima della nuova disciplina, lasciava scoperto uno spezzone che veniva destinato a supplenza. Ora non più. Il tutto con un ulteriore aggravio del l'onerosità della prestazione, per i docenti che rimangono in organico, che devono lavorare per 18 ore frontali. Fatto questo che impedisce alle scuole di fruire di un monte ore da destinare alle sostituzioni e che incide anche sulla cosiddetta continuità didattica.

Per non parlare delle relazioni interne tra docenti e dirigenti scolastici. L'impossibilità di provvedere alle sostituzioni, infatti, sta determinando, a sua volta, forti difficoltà nella corresponsione dei permessi retribuiti. E alcuni dirigenti sono dovuti ricorrere addirittura a circolari interne, facendo presente la situazione ai diretti interessati.

La nuova disciplina è stata introdotta dall'articolo 35 del la legge 289/2002. Il dispositivo prevede infatti che tutte le cattedre della secondaria debbano essere ricondotte a 18 ore, tramite il riempimento delle ore a disposizione. Quelle ore, cioè, che normalmente vengono adoperate per le sostituzioni dei docenti assenti. Disposizione, questa, che ormai è entrata a regime in molte classi di concorso. La stessa norma, peraltro, prevede una disposizione transitoria per quanto riguarda le cattedre ordinarie e le cattedre orario interne. Vale a dire, per le cattedre articolate verticalmente (per esempio: I, II e III A) e per le cattedre costituite anche con classi collaterali (per esempio, I e II A e II B). Entrambe, però, con classi appartenenti alla medesima istituzione scolastica. Queste cattedre, infatti, non possono essere interessate dalla riconduzione a 18 ore se, per effetto di tale operazione, dovessero delle situazioni di soprannumerarietà.

La stessa cosa, però, non va le per le cattedre orario esterne. Vale a dire, per le cattedre articolate su più sedi. Cattedre che, a regime, dovrebbero scomparire completamente. Di qui le giuste preoccupazioni dei docenti che lavorano su questo tipo di cattedre, che si vedono minacciati su più fronti: da una parte il calo demografico (che erode costantemente il numero delle cattedre) e dall'altra il riempimento delle cattedre interne a 18 ore, che viene di sposto anche utilizzando gli spezzoni di cui si compongono le cattedre orario esterne. Oltretutto, le operazioni di riempimento stanno determinando, in alcuni casi, delle vere e proprie violazioni contrattuali, tramite la costituzione di cattedre di oltre 18 ore e in assenza del preventivo consenso degli interessati.

di Antimo Di Geronimo"