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ItaliaOggi-Patentini, scuole nel ciclone

Patentini, scuole nel ciclone Sono 600 mila i giovani che dovrebbero farcela Bagarre tra ministero e sindacati sui patentini per la guida dei ciclomotori. Su 702 mila richiedenti, ...

29/06/2004
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ItaliaOggi

Patentini, scuole nel ciclone

Sono 600 mila i giovani che dovrebbero farcela

Bagarre tra ministero e sindacati sui patentini per la guida dei ciclomotori. Su 702 mila richiedenti, saranno circa 600 mila gli studenti tra i 14 e i 17 anni che conseguiranno l'ambito patentino entro metà luglio. Resteranno fuori oltre 100 mila giovani, sostiene il dicastero guidato da Letizia Moratti, che però dovranno imputare questo insuccesso o a loro stessi (non hanno ultimato i corsi obbligatori oppure non si sono presentati alla prova finale) o alle stesse scuole. Per i sindacati, invece, il governo si è mosso con ritardo: esiguo il numero di posti per gli esami presso la motorizzazione, insufficienti le risorse messe a disposizione. 'Il ministero ha dato tutte le garanzie perché gli istituti organizzassero i corsi preparatori per tempo, ma non tutti hanno avuto il senso di responsabilità o semplicemente la volontà di farlo', accusa il dicastero di viale Trastevere, che rivela a ItaliaOggi di aver già dato indicazioni perché alle scuole siano rimborsate le spese sostenute. A disposizione ci sono circa 5,5 milioni di euro, dei quali 0,5 mln del ministero delle infrastrutture. Circa 300 euro il costo medio per un corso con 30 studenti.
Se da luglio ci saranno giovani che non hanno potuto conseguire il patentino, il ministero dell'istruzione si sente dunque esente da ogni colpa: i soldi ci sono, le indicazioni sono state date per tempo, anzi già si pensa ad organizzare da settembre i corsi per il nuovo anno. Il dito è puntato contro le scuole, che non avrebbero voluto anticipare le risorse necessarie per realizzare le attività e, in alcuni casi, avrebbero addirittura rifiutato il contributo gratuito di alcuni operatori del settore. I corsi scolastici sono articolati in 8 ore curriculari, tutte obbligatorie, che vedono coinvolti gli insegnanti sulle norme di convivenza civile. A queste si aggiungono 12 ore extracurriculari sul rispetto della segnaletica, dei limiti di velocità e le relative sanzioni. È consentita in questo caso un'assenza non superiore al 30%. Paralleli ai corsi delle scuole ci sono quelli organizzati dalla motorizzazione e dalle scuole guida. I sindacati contestano l'azione del governo. 'Nonostante le dichiarazioni del ministro Moratti, la quantità di esami che viene garantita dalla motorizzazione civile alle scuole che hanno svolto i corsi sarà del tutto insufficiente rispetto alla domanda', dice la Cgil scuola, che respinge al mittente l'accusa avanzata: 'Moltissimi istituti hanno fatto la loro parte e senza un euro di finanziamento, serve un intervento urgente per evitare che siano ancora le scuole a doverci mettere una pezza'.

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