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ItaliaOggi-Primarie, le competenze migliorano

RAPPORTO INVALSI/ Molto gettonate le lezioni facoltative, tutor più presente alle paritarie. Primarie, le competenze migliorano Rendimento alto nelle II classi, cala con gli anni fin...

15/11/2005
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ItaliaOggi

RAPPORTO INVALSI/ Molto gettonate le lezioni facoltative, tutor più presente alle paritarie.

Primarie, le competenze migliorano

Rendimento alto nelle II classi, cala con gli anni fino ai licei

La riforma Moratti centra il suo obiettivo in grammatica e in geometria, soprattutto nella scuola primaria, dove la seconda classe ha conquistato il punteggio più alto in italiano (88%) e in matematica (74%). Migliorano insomma gli apprendimenti in una scuola che ha messo in pratica con diverse difficoltà i nuovi dettami della riforma, dalla ridefinizione del piano dell'offerta formativa alla flessibilità dell'orario, dagli insegnamenti facoltativi alla figura del tutor. A dirlo è il rapporto 2004/2005 sulla valutazione del sistema educativo e degli apprendimenti che il comitato direttivo dell'Invalsi, presieduto da Giacomo Elias, ha presentato la settimana scorsa. La rilevazione rappresenta il primo atto del servizio nazionale di valutazione del sistema di istruzione e formazione che ha assunto carattere di obbligatorietà per le istituzioni scolastiche del I ciclo.
Risultati degli apprendimenti

La rilevazione degli apprendimenti degli studenti è avvenuta tramite un questionario in cui sono state utilizzate prove oggettive a scelta multipla. Le prove hanno riguardato italiano, matematica e scienze. Complessivamente hanno aderito alla rilevazione circa 15 mila scuole e sono stati coinvolti tutti gli studenti delle classi II e IV della scuola primaria, I della scuola secondaria di secondo grado e in forma facoltativa quelli delle classi I e III della scuola secondaria di secondo grado. Il modello base di riferimento è il risultato di tre anni di sperimentazione (2002-04) svolti mediante i progetti pilota di valutazione. Dai dati è emerso che gli studenti della II classe della scuola primaria hanno raggiunto i risultati migliori in italiano più delle materie scientifiche per le quali la prestazione migliore risulta in geometria. Considerando che il massimo punteggio era espresso in centesimi gli alunni della II classe hanno raggiunto 88 in italiano, 76 in scienze e 74 in matematica. In questo ciclo gli studenti in anticipo sono passati dal 4% dell'a.s 2003-04 all'8% per l'avvio della riforma. Differenti i risultati per la IV classe della primaria dove gli alunni hanno raggiunto prestazioni migliori in scienze 77 e in matematica 72, rispetto invece all'italiano dove il punteggio è stato 65. Lo stesso vale per la I classe secondaria di primo grado dove le prestazioni migliori sono state nelle discipline scientifiche, (scienze 71, matematica 60) rispetto all' italiano sceso in questo ciclo di studi a 58.

I licei, i migliori

Tra le scuole superiori le prestazioni migliori le hanno raggiunte gli alunni dei licei tenuto conto però che la partecipazione alla rilevazione per questo livello era facoltativa e quindi la rilevazione è frutto di un campione probabilistico rappresentativo dell'intera popolazione. Insomma, gli studenti della I e III classe della secondaria di secondo grado che si stanno formando secondo un'istruzione classica hanno raggiunto le prestazioni migliori in tutte le discipline oggetto d'indagine. Inoltre ancora in questo corso di studi è presente la più bassa percentuali di ritardi (5%) e la più alta di anticipi (7%). Al contrario l'istruzione professionale ha i risultati più bassi: solo il 69% dei suoi studenti è regolare, il 30% è in ritardo con il corso di studi e solo l'1% in anticipo. Scorrendo il rapporto emerge inoltre che gli studenti italiani preferiscono i licei: su 100 che escono dalla secondaria di I grado, 31 scelgono un liceo, 15 un istituto professionale, 3 un liceo artistico o un istituto d'arte, 26 un istituto tecnico e 25 un istituto superiore.

valutazione del sistema scolastico

Nell'ambito di questa prima rilevazione si è focalizzata l'attenzione sul primo anno dell'attuazione e dell'adozione della riforma. I risultati hanno messo in luce alcuni aspetti significativi della riforma per evidenziare le modalità con cui le istituzioni scolastiche hanno avviato la transizione verso l'innovazione. Il 94% delle istituzioni ha attuato iniziative che hanno avuto come oggetto la riforma. Per quanto riguarda la revisione del piano dell'offerta formativa è emerso che il 95% dei rispondenti nella scuola primaria e il I anno della scuola secondaria di primo grado hanno provveduto alla ridefinizione del Pof sia pure seguendo in parte le indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati.

Anticipi d'iscrizione

Un altro dato rilevante rispetto all'attuazione della riforma è quello relativo alle richieste di iscrizioni anticipate nelle scuole dell'infanzia e nella scuola primaria. Le richieste di iscrizione anticipata rispetto all'età per la scuola d'infanzia sono state dell'87,6%, mentre per la scuola primaria sono state accolte da oltre il 77% delle scuole istituzioni scolastiche, con percentuali significative sia negli istituti statali sia in quelli paritari.

Flessibilità nell'orario

Uno dei punti chiave della nuova scuola riformata è stata la flessibilità oraria che le istituzioni scolastiche possono attuare allo scopo di rispondere alle esigenze formative e didattiche. L'86% delle istituzioni scolastiche statali ha scelto di adottare un orario settimanale che introduca tre ore da destinare allo svolgimento di attività facoltative od opzionali. Per le scuole paritarie questa percentuale scende invece al 67,7%. E poi oltre la metà delle scuole statali e paritarie che hanno partecipato alla rilevazione attuano, per la scuola secondaria di I grado, l'orario facoltativo fino a sei ore opzionali settimanali. Questa articolazione è adottata soprattutto per le scuole statali (66%) meno per quelle paritarie (37,2%).

Attività facoltative

Nella scuola primaria sia gli istituti paritari sia quelli statali hanno introdotto attività facoltative-opzionali. Per gli statali sono collegate per il 77% all'italiano, storia, geografia, mentre per le paritarie in queste discipline la percentuale arriva al 67,4, salendo invece a oltre l'82% in attività artistiche o espressive. A queste ultime attività comunque anche la scuola statale riserva una buona attenzione con il 73%. Gli insegnamenti che hanno come oggetto l'apprendimento delle lingue sono svolti poi da più della metà delle scuole private, 61,2%, mentre meno da quelle statali 55,7%. Per le attività invece legate all'apprendimento della matematica e delle scienze nella statale si ha una percentuale maggiore di casi in cui si attivano insegnamenti facoltativi 61,1% rispetto a quanto avviene nelle scuole paritarie in cui solo la metà svolge attività di questo tipo 51%.

Il tutor

Nelle istituzioni scolastiche statali le funzioni tutoriali sono state assegnate prevalentemente a un unico docente, anche se tra i diversi ordini vi sono alcune differenze.

L'assegnazione delle funzioni tutoriali è stata attuata dal 66,7% dei rispondenti. In particolare tutti gli istituti privati partecipanti dimostrano di aver aderito con una differenza percentuale non significativa tra i diversi ordini.

Quasi il 90% delle scuole secondarie di I grado paritarie ha inserito la figura del tutor, percentuale che scende al 57,5% per lo stesso ciclo della statale. Anche per la scuola primaria ha aderito l'86% delle paritarie contro il 66,3% della statale.

'L'indagine ci conferma purtroppo un persistente squilibrio in alcune discipline tra gli studenti dell'istruzione classica e quelli degli istituti professionali, legato soprattutto a una più alta percentuale del ritardo negli studi. Ma gli strumenti della valutazione', ha commentato il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, 'ci consentiranno di intervenire adeguatamente per far sì che i primi miglioramenti si vedano già dal 2006, quando verrà effettuata la prossima rilevazione Ocse-Pisa, che accerta le competenze dei quindicenni scolarizzati'.