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ItaliaOggi-Pubblico impiego, slittano aumenti

Lo prevede l'atto di indirizzo per i lavoratori dei ministeri. Nessun recupero sugli anni precedenti. Pubblico impiego, slittano aumenti Rinviata al 2006 una fetta dell'incremento pe...

05/08/2005
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ItaliaOggi

Lo prevede l'atto di indirizzo per i lavoratori dei ministeri. Nessun recupero sugli anni precedenti.

Pubblico impiego, slittano aumenti

Rinviata al 2006 una fetta dell'incremento per il 2004/05

Rinviata al 2006 una fetta degli aumenti a cui hanno diritto i dipendenti pubblici per il 2004/05. L'atto di indirizzo per i lavoratori dei ministeri, sulla cui falsa riga si muoveranno le direttive per tutti i comparti del pubblico impiego, precisa infatti che lo 0,7% dell'incremento, complessivamente pari al 5,1%, avrà decorrenza esclusiva dal 2006, anche se riferito all'attuale biennio economico. Non è previsto nessun recupero dunque per i precedenti anni.
Le risorse per questa voce, che ha permesso di sbloccare l'intesa governo-sindacati dopo un anno di conflitti, troveranno copertura nella prossima legge finanziaria e varranno solo per l'avvenire.

L'atto di indirizzo per i ministeri è stato inviato ieri dal dicastero della funzione pubblica all'Aran, l'agenzia governativa per la contrattazione nel pubblico impiego. Che ha convocato i sindacati per il prossimo 7 settembre. Visti i tempi, anche in presenza di una rapida intesa, è facile prevedere che gli aumenti per i 205 mila ministeriali comunque non arriveranno in busta paga prima di gennaio 2006. All'Aran dovrebbero giungere in queste ore anche le direttive per il contratto della scuola e delle agenzie fiscali.

La prima è stata a lungo ferma presso il ministero del tesoro, che ha dovuto controllare i conti riferiti ai risparmi di spesa. Si tratta di economie interne alla scuola, frutto dei tagli agli organici, che vanno reinvestite all'intero dello stesso comparto.

Due saranno gli aumenti che i dipendenti pubblici si troveranno in busta paga: il 4,31%, riferito a tutto il 2004/05, e uno 0,7% aggiuntivo, a partire dal 2006. Le parti dovranno definire inoltre una quota, non inferiore allo 0,5%, da destinare alla produttività. È probabile che proprio su questo tema si possano verificare le maggiori tensioni, vista la difficoltà di misurare le diverse produttività e come premiarle a biennio economico quasi scaduto.