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ItaliaOggi-Riforma scuola secondaria, una nuova bozza di decreto

Il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, incontrerà domani le parti sociali. Riforma scuola secondaria, una nuova bozza di decreto Grandi manovre a viale Trastevere per rif...

02/03/2005
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ItaliaOggi

Il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, incontrerà domani le parti sociali.

Riforma scuola secondaria, una nuova bozza di decreto

Grandi manovre a viale Trastevere per riformare la riforma della scuola secondaria. Dopo aver raccolto, la scorsa settimana, molti no sul decreto che innova le superiori anche dalle regioni (si veda ItaliaOggi di ieri), il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, presenterà domani ai sindacati una nuova bozza di decreto. Sotto torchio in particolare il quadro orario e il destino degli istituti tecnici e professionali. I tecnici di viale Trastevere sono al lavoro per mettere a punto una bozza di decreto che sia il più possibile definitiva, per uscire dall'aleatorietà dei precedenti incontri con le parti e arrivare a un punto fermo. Si tratterebbe del terzo articolato in tre mesi. In primo piano, l'articolazione oraria. L'educazione fisica, per esempio, era stata concentrata in un'ora obbligatoria settimanale, ora dovrebbe essere riportata a due ore obbligatorie. Ancora da decidere a quale disciplina togliere l'ora che serve, fermo restando che il quadro orario complessivo non dovrebbe cambiare. I sindacati, invece, chiedono che la riduzione oraria di circa il 10% sia cancellata per evitare la corrispondente contrazione degli organici.
Modifiche in arrivo anche per gli Osa, i profili di uscita degli istituti tecnici assorbiti nei licei. La modifica dovrebbe garantire una maggiore professionalizzazione delle discipline, per rispondere anche alle critiche del mondo del lavoro che lamentano una perdita in termini di formazione dei nuovi percorsi.

Nel decreto è inoltre stato sostituito il previsto parere con le regioni con l'intesa: sarà dunque necessario un accordo in Conferenza unificata sul decreto, limitatamente però alle parti del testo che riguardano l'istruzione e la formazione professionale (Ifp). Dovrà poi essere chiarito il carattere nazionale dei titoli finali, dei diplomi e delle certificazioni, che dovranno consentire i passaggi tra licei e la formazione professionale ed essere in linea con gli indirizzi europei. Ministero e regioni dovrebbero disciplinare assieme anche le norme transitorie che dovrebbero regolare il passaggio dall'attuale secondaria superiore al nuovo ordinamento.

Ancora da giocarsi, poi, la partita sul destino degli istituti tecnici professionali: mentre le regioni di centro-sinistra chiedono chiaramente che restino nel sistema statale, le regioni del centro-destra sono invece d'accordo a vedersi assegnare questa competenza.

Intanto a giorni dovrebbe essere firmato anche il decreto ministeriale sugli organici della scuola. 'Bisogna dare stabilità al personale, parallalelamente alla riforma', dice Massimo Di Menna, segretario Uil scuola, 'sia per garantire la qualità dell'offerta formativa, assicurando continuità didattica agli allievi, e sia per dare certezze e serenità ai docenti'. Sul fronte docenti, il ministro Moratti ha confermato che è allo studio del ministero un provvedimento per sanare il precariato. 'Sugli organici e sui precari il ministro Moratti fa solo annunci. La nostra risposta è un disegno di legge per il ripristino degli organici', ha controbattutto Chiara Acciarini (Ds), 'che garantiscono il tempo pieno e il tempo prolungato per il prossimo anno scolastico'. Critiche all'operato del governo giungono anche dalla Cisl scuola. 'Mentre non ci sono ancora atti concreti sul fronte della regolarizzazione degli insegnanti, il senato pensa a immettere in ruolo, con un emendamento di maggioranza, quei presidi che hanno vinto il concorso senza averne i titoli', dice Francesco Scrima, segretario Cisl scuola. 'La senzazione è che il governo proceda in ordine sparso, senza un progetto unitario che sia capace di risolvere veramente i problemi della scuola', rileva Enrico Panini, segretario Cgil scuola e università.