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ItaliaOggi-Scuola, c'è l'accordo sulle carriere

Miur, funzione pubblica, Aran e sindacati hanno raggiunto l'intesa da recepire nel prossimo Ccnl. Niente stipendi diversificati senza risorse da parte del governo No alla diversificazione degli ...

26/05/2004
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ItaliaOggi

Miur, funzione pubblica, Aran e sindacati hanno raggiunto l'intesa da recepire nel prossimo Ccnl.

Niente stipendi diversificati senza risorse da parte del governo

No alla diversificazione degli stipendi degli insegnanti, in base al merito, senza risorse ad hoc da parte del governo. È il diktat dei ministeri dell'istruzione e della funzione pubblica, dell'Aran e dei sindacati che ieri hanno raggiunto l'intesa sui percorsi di carriera per i docenti italiani.
L'articolo 22 del contratto 2003 affidava a una commissione mista il compito di elaborare l'iter per diversificare gli stipendi degli insegnanti, recuperando il gap che li separa dai colleghi europei. Dopo un anno di lavoro, ieri è stato raggiunto l'accordo da recepire nel prossimo contratto. Nessuna novità, dunque, prima di aver rinnovato il biennio 2004/2005, per il quale i sindacati hanno scioperato venerdì scorso, lamentando la mancanza di risorse adeguate al recupero dell'inflazione.

E la questione risorse è in primo piano anche per la carriera: la commissione puntualizza che 'il ministero dell'istruzione deve assumere impegni precisi in ordine alle risorse finanziarie necessarie sia pure nella gradualità, alla realizzazione dell'accordo'. Lo stesso ministero guidato da Letizia Moratti, d'intesa con Aran e Cgil, Cisl, Uil e Snals, ritiene che le risorse di cui si parla 'devono essere di natura aggiuntiva a quelle contrattuali ordinarie, ovvero non deve trattarsi di una ridistribuzione dell'esistente o dell'impiego di economie di bilancio previste dalla precedenti Finanziarie'.

Tre i percorsi di carriera. Il primo punta a valorizzare l'esperienza, e dunque il lavoro svolto in classe con i ragazzi, l'impegno di ricerca e di studio. Al fine del progressivo adeguamento delle retribuzioni dei docenti italiani ai parametri europei, si ipotizza che il livello stipendiale massimo (35 anni) sia anticipato secondo la media europea verso il 25esimo anno. Il secondo meccanismo è incentrato sul riconoscimento dei crediti formativi e professionali che certificano il possesso di competenze legate alla funzione docente. Il sistema di certificazione dei titoli professionali dovrebbe essere affidato alle scuole.

L'ultimo sistema di carriera è strettamente connesso allo svolgimento dell'attività didattica e alla realizzazione del Pof, con una valutazione del contributo del singolo docente da fare all'interno, ossia della stessa scuola, oppure con l'apporto del sistema nazionale di valutazione. Nella fase transitoria si punta a dare centralità alle scuole che potrebbero definire criteri autonomi di incentivazione contando su un budget aggiuntivo.

'Il governo deve assicurare le risorse e avviare il negoziato per il rinnovo contrattuale, che è la priorità per tutti i lavoratori della scuola', dice Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola. 'Il documento della commissione individua ipotesi di lavoro da verificare, integrare e modificare a seguito del previsto confronto con i docenti', ha spiegato lo Snals-Confsal di Fedele Ricciato, mentre per l'Anp, l'associazione nazionale dei presidi, si tratta di un documento vago, 'nel quale la carriera non c'è'.

E sempre i presidi sono stati ricevuti ieri dai vertici dell'istruzione, che hanno annunciato la rapida definizione del bando di gara ordinario per assumere nuovi dirigenti scolastici.