Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » ItaliaOggi-Scuola, è scontro sulle cifre

ItaliaOggi-Scuola, è scontro sulle cifre

L'opposizione critica i dati sul sistema forniti ieri dal ministro dell'istruzione. Scuola, è scontro sulle cifre Moratti: sulla secondaria in atto solo il confronto L'avvio del...

07/09/2005
Decrease text size Increase text size
ItaliaOggi

L'opposizione critica i dati sul sistema forniti ieri dal ministro dell'istruzione.

Scuola, è scontro sulle cifre

Moratti: sulla secondaria in atto solo il confronto

L'avvio del nuovo anno scolastico scatena la polemica tra governo e opposizione. Da un lato, il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, che ieri, in una conferenza stampa, ha decantato i numeri della scuola che va. Dall'altro l'opposizione, che ha denunciato i problemi non risolti del sistema. Ma anche sindacati, industriali e regioni, che, ciascuno con motivazioni diverse e per profili diversi, criticano l'operato sul fronte dell'istruzione del governo Berlusconi (si veda ItaliaOggi di ieri). 'La lettura della Moratti è troppo rosea', è il commento generale.
Dati alla mano, il ministro ha sviscerato qual è oggi il sistema italiano dell'istruzione. Una relazione che ha il sapore di un resoconto di fine legislatura.

Dalla relazione è stata tenuta fuori la riforma della scuola secondaria, che imprese, regioni e sindacati chiedono di rivedere.

'Non c'è nessun contenzioso, ma un confronto', ha tenuto a precisare il ministro, che però non è entrata nel merito di eventuali modifiche del provvedimento. Il decreto sulla secondaria dovrà essere esaminato entro il 15 settembre dalla Conferenza unificata stato-regioni per essere approvato definitivamente, dopo l'esame delle competenti commissioni parlamentari, entro il 17 ottobre.

Sono 8,728 milioni gli studenti che frequentano, tra scuole statali e non, il sistema, per 720 mila docenti di ruolo, oltre 96 mila insegnanti precari, 175 mila ausiliari, tecnici e amministrativi di ruolo e 68 mila a tempo determinato. Sono oltre 10 mila i dirigenti. Si passa poi agli effetti della legge n. 53/2003. Innalzata la durata dell'obbligo scolastico, diventato diritto-dovere all'istruzione o alla formazione professionale fino ai 18 anni: assieme a quella prevista in Olanda e Belgio, è la più alta in Europa. E ancora, 30 mila bambini in più rispetto al 2001, di cui 4.000 anticipatari, frequentano la scuola dell'infanzia e sono un milione in più i bambini che studiano l'inglese nella primaria e ormai tutti gli alunni delle prime e delle seconde della secondaria di primo grado, ovvero oltre un milione, studiano l'inglese e una seconda lingua comunitaria. Quattro anni fa le scuole con laboratori erano il 62,8%, oggi sono l'89%.

Ogni dieci studenti italiani, inoltre, c'è un computer: nel 2001 ce n'era uno ogni 28. C'è poi il fronte del precariato: grazie a 130 mila assunzioni effettuate, si è ridotto del 50% in 4 anni.

'La Moratti si dà un dieci, ma merita un 4', è il commento caustico di Maria Chiara Acciarini, responsabile scuola dei Ds al senato. Che punta il dito contro le assunzioni, per esempio: di quelle addebitate al governo Berlusconi, 65 mila sono state decise dal precedente esecutivo. E poi c'è il nodo della riforma della scuola, che 'ha spaccato la scuola in due, tra istruzione e formazione professionale, una riforma contestata da tutti, anche dalle imprese', rincara Enrico Panini, segretario della Cgil scuola. 'Le risorse per il funzionamento delle scuole statali sono diminuite dal 2001 al 2005 del 43%', aggiunge Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola. ' I problemi della scuola, primo tra tutti la mancanza di certezze per i lavoratori di fronte alla crescente precarizzazione, sono un dato di fatto', è il commento della Uil scuola di Massimo Di Menna, che chiede un incontro a viale Trastevere 'per poterli spiegare tutti'