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ItaliaOggi-Scuola, la riforma arriva al consiglio dei ministri

Domani il ministro dell'istruzione presenterà al governo gli schemi di decreto. Scuola, la riforma arriva al consiglio dei ministri La riforma della scuola arriva al consiglio...

13/10/2005
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ItaliaOggi

Domani il ministro dell'istruzione presenterà al governo gli schemi di decreto.

Scuola, la riforma arriva al consiglio dei ministri

La riforma della scuola arriva al consiglio dei ministri. Domani il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, presenterà al governo per l'approvazione definitiva due schemi di decreto, attuativi della legge n. 53/2003, che innovano la scuola secondaria e l'accesso alla professione docente. Salvo sorprese dell'ultima ora, la riforma dovrebbe farcela ad arrivare in porto: il 17 ottobre prossimo, infatti, scade la delega del governo a disciplinare la materia. Una corsa contro il tempo, quella portata avanti dalla Moratti, che ha dovuto mediare con regioni, industriali e soprattutto con la sua stessa maggioranza. Tanto è vero che le commissioni istruzione e cultura di senato e camera, nei parerei obbligatori espressi a gran velocità, hanno chiesto l'anticipo della sperimentazione dei nuovi licei già da quest'anno. Contrariamente all'accordo invece raggiunto da ministro e regioni per uno slittamento al 2007/08. Mentre ieri una trentina di cortei studenteschi sfilavano nelle principali città italiane per chiedere l'abrogazione della riforma Moratti, il ministro lavorava a definire gli ultimi aggiustamenti. In particolare al provvedimento che introduce otto licei, i quali andranno a sostituire la miriade di istituti attualmente esistenti. Restyling certo per il liceo tecnologico e scientifico che, rispetto al testo approvato in prima lettura, dovranno avere più ore delle materie professionalizzanti e più attività di laboratorio. Sul tavolo del ministro c'è poi anche la richiesta di anticipare la sperimentazione, ma pare destinata a non essere accolta, proprio per non far saltare quella difficile intesa raggiunta con le regioni. Che, per evitare sorprese, hanno convocato una riunione straordinaria proprio per venerdì prossimo, per verificare il lavoro del consiglio dei ministri e poter eventualmente subito reagire.
I licei. Durano cinque anni, articolati in 2+2+1, prevalentemente propedeutici alla prosecuzione degli studi, terminano con un esame di stato e il titolo di studio conclusivo ha valore legale. Vengono previsti quattro licei senza indirizzi (classico, scientifico, linguistico, delle scienze umane) e altrettanti con indirizzi: economico (istituzionale e aziendale), tecnologico (otto indirizzi), artistico (tre indirizzi), musicale (due indirizzi). I licei tecnologici assorbono gli attuali istituti tecnici e al termine del percorso dovrà essere possibile esercitare anche una professione.

Istruzione e formazione professionale. Il decreto stabilisce i livelli essenziali di prestazione. Essi riguardano, tra l'altro, l'orario minimo annuale, il profilo educativo, culturale e professionale comune al sistema dei licei, le modalità di prosecuzione degli studi, i requisiti dei docenti.

Formazione e accesso. I docenti dovranno frequentare corsi universitari a numero chiuso per abilitarsi alla professione. Saranno inseriti in albi dai quali saranno effettuate le assunzioni nella scuola, senza più concorso nazionale