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ItaliaOggi-Scuole poco musicali

Fimi e Unams contrari al decreto Moratti sulle superiori. Scuole poco musicali È sparita la musica dai nuovi licei Polemiche musicali sulla riforma della secondaria. A denunc...

09/02/2005
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ItaliaOggi

Fimi e Unams contrari al decreto Moratti sulle superiori.

Scuole poco musicali

È sparita la musica dai nuovi licei

Polemiche musicali sulla riforma della secondaria. A denunciare le assenze nel settore dell'educazione musicale nel provvedimento che rimette mano alla scuola secondaria superiore sono stati i sindacati dei settori arte e musica ma anche la Federazione dell'industria musicale italiana (Fimi), che ha scritto al ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, una lettera per esprimere il disappunto in relazione al decreto legislativo. Lo scorso 14 gennaio, il ministero ha pubblicato sul proprio sito internet lo schema di decreto legislativo che riguarda la definizione delle norme generali relative al secondo ciclo scolastico. In tale bozza la musica verrebbe relegata tra le materie opzionali nei piani di studio di qualsiasi tipo di liceo, tranne che nel liceo musicale. Anche se nel sistema proposto della scuola superiore è previsto un apposito liceo musicale/coreutico, l'insegnamento della musica non è più considerato in nessun altro tipo di liceo, ed è anzi stato eliminato anche in quelli, come il previsto liceo delle scienze umane, in cui l'insegnamento della musica è invece sempre stato presente. La polemica è resa ancora più forte dalla constatazione che in tutti i licei, ribadisce il sindacato di settore, l'Unams, è prescritto l'insegnamento dell'arte (o di 'tecniche della rappresentazione grafica e della comunicazione visiva'). Questa mancata inclusione della musica nell'asse culturale di qualunque liceo non dipende da ciò che caratterizza ogni singolo liceo, ma, prosegue la federazione, è una precisa scelta ideologica e rappresenta una grave disattenzione verso una parte fondamentale della cultura italiana. L'insegnamento della musica, e soprattutto della sua storia ed evoluzione, sono fondamentali anche per formare ascoltatori consapevoli e attenti verso la produzione musicale, elemento essenziale in un paese dove il 50% del mercato è costituito da musica italiana, una delle percentuali più elevate al mondo.