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ItaliaOggi Sette: La strategia del cacciavite

Prendere tempo, non passare per il parlamento, utilizzare i mezzi amministrativi

03/07/2006
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ItaliaOggi

di Alessandra Ricciardi
Prendere tempo, non passare per il parlamento, utilizzare i mezzi
amministrativi per riformare la riforma Moratti.

È in sintesi questa la strategia del cacciavite, quella utilizzata in questi due mesi

dalla costituzione del nuovo governo dal ministro dell'istruzione, Beppe Fioroni, per smontare la legge sui nuovi cicli d'istruzione (legge n. 53/2003).

Il neoministro, che ha tra l'altro ristabilito la dicitura "pubblica istruzione" per il dicastero di viale Trastevere, ha esordito con una circolare per sospendere la sperimentazione dei nuovi licei, messa in calendario da Letizia Moratti per settembre. È stato il primo segnale di una politica soft eppure decisa di interventi, che dovrebbe andare a ridisegnare superiori e istituti tecnici, le medie, la scuola dell'infanzia, ma anche l'obbligo scolastico e gli esami di maturità. Insomma, interventi a 360°, senza una nuova legge di riforma ma utilizzando tutti gli spazi, prorogati e magari ampliati, che la stessa legge n. 53 prevedeva. Il passo decisivo c'è stato la scorsa settimana quando il senato ha approvato, con voto di fiducia, il decreto di proroga termine: congelata la riforma della scuola dell'infanzia e delle medie; le nuove superiori, inoltre, entreranno in vigore solo nel 2008/09; confermato l'allungamento dei tempi per definire il sistema di reclutamento dei docenti, il diritto-dovere all'istruzione, le nuove scuole superiori.

I Contenuti

Il decreto legge innalza da 18 a 36 mesi i termini per effettuare eventuali correttivi ai decreti nn. 76, 77, 226 e 227 del 2005. Si tratta dei decreti attuativi della riforma Moratti relativi

all'obbligo scolastico (diritto-dovere), alternanza scuola-lavoro, secondo ciclo e formazione-reclutamento.

Si aprono così gli spiragli per innalzare a 16 anni l'obbligo scolastico, per ridisegnare il primo biennio delle superiori, per intervenire sul sistema di formazione e di assunzione degli

insegnanti, per rimodulare l'alternanza tra il sistema scolastico e il mondo del lavoro.

Il secondo blocco dell'emendamento riguarda le iscrizioni anticipate alla scuola dell'infanzia: resteranno a livello sperimentale, e dunque subordinate alla sussistenza delle risorse, economiche e umane, e all'assenso degli enti locali coinvolti, fino al 2007/2008.

L'entrata a regime delle medie, poi, slitta anch'essa all'anno scolastico 2008/09. Era prevista dal prossimo settembre. Due anni in più di tempo che consentiranno di ripensare i piani di studio, e dunque gli orari e le cattedre. E durante i quali resteranno confermati gli attuali assetti organici, senza i temuti tagli previsti dalla riforma Moratti. Altri due anni di tempo, infine, per ridisegnare i percorsi liceali e della formazione professionale. E qui si giocherà anche la partita con le regioni sulle rispettive competenze.