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ItaliaOggi:Signora Filardi, ora la metto a posto

Il ministro Fioroni risponde all'insegnante precaria da 11 anni

28/10/2006
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ItaliaOggi

Fra le pieghe della manovra si trova la risposta alla precaria che aveva sollevato il caso su ItaliaOggi.

Maria Filardi, precaria da 11 anni con il terrore di perdere per sempre il suo posto di lavoro a scuola, gli aveva scritto una lettera aperta dalle colonne di ItaliaOggi. E lui, Giuseppe Fioroni, ministro della pubblica istruzione, non si è tirato indietro. Oggi risponde, perfino con toni poetici e assicura alla signora Filardi e ai suoi colleghi che dal 2007 una bella fetta di precariato entrerà nei ranghi. Seguiremo la vicenda...
di Giuseppe Fioroni*

Gentile professoressa Filardi,ho letto la sua lettera che ben trasmette quel carico di ansie, paure e insicurezze che la parola ´precario' evoca e racchiude. Stati d'animo incompatibili con chi è chiamato ogni giorno ad educare i nostri figli, perché l'azione educativa richiede serenità e tempo per poter sviluppare tutta la sua efficacia.

Dall'inizio del mio lavoro, cinque mesi fa, ho chiarito che non avrei legato il mio nome all'ennesima riforma epocale della scuola ma avevo due priorità assolute: precariato ed edilizia scolastica. Queste due stesse parole d'ordine ho avuto come guida anche nella preparazione della Finanziaria, una manovra che deve risanare una situazione disastrosa dei conti pubblici ma che deve dare anche soluzione a problemi drammatici non più rinviabili, primo fra tutti quello del precariato.

La manovra vara un piano triennale di assunzioni di 150 mila docenti e 20 mila tra tecnici e amministrativi, per cui già nel 2007 verranno assunti i primi 50 mila docenti precari. Un piano che per la prima volta decide di mettere la parola fine a una piaga etica prima ancora che sociale e politica.

Con la regolarizzazione, tra l'altro, non solo rimedieremo a un'ingiustizia nei confronti del lavoro intellettuale, ma ci sarà un risparmio anche per lo Stato visto che i precari già oggi sono retribuiti ed è grazie a loro che la scuola va avanti.

Ma il nostro sforzo sarebbe inutile se non bloccassimo i meccanismi che, come una tela di Penelope, continuano a generare la patologia del precariato: la mattina si assumono docenti, e la sera si formano nuovi precari.

Ecco perché a partire dal 2010, con il superamento delle graduatorie, il reclutamento dovrà avvenire per concorso definendo le modalità che non mettano in discussione i diritti acquisiti. Questi sono i fatti. Assistiamo invece quotidianamente ad una gara a chi, sulla scuola, la spara più grossa, sia in cifre che in contenuti, come il tema dei tagli. E allora le chiedo: si può parlare di tagli se 5 mila docenti, da anni non più idonei all'insegnamento, invece di essere licenziati il 31 dicembre 2007 come stabilito dalla Finanziaria Berlusconi, vengono trasferiti in posti liberi nella pubblica amministrazione?

Si può parlare di tagli se 5 mila insegnanti di stenodattilografia e di altre materie che non esistono più andranno a fare gli amministrativi? Si può parlare di tagli se 14 mila specialisti di inglese occupavano a tempo determinato posti nella scuola elementare in attesa che i maestri si formassero per insegnare la lingua? Con il loro spostamento non si tagliano cattedre ma doppioni, riportando al loro posto i maestri che si sono aggiornati. Già con questi interventi, di pura e semplice razionalizzazione, l'amministrazione ottiene il suo risparmio.

La scuola avrebbe bisogno di più certezze e tranquillità per operare al meglio. Questo è il mio obiettivo: garantire serenità e sicurezza al mondo della scuola, e per raggiungerlo nella finanziaria sono state inserite molte altre misure importanti quali la messa a norma degli edifici scolastici, il potenziamento dell'autonomia, e l'innalzamento dell'obbligo di istruzione a 16 anni. No, Maria, non si può e non si deve restare precari per tutta la vita e mi auguro che il voto del Parlamento porti a lei e alla sua famiglia la certezza alla quale ha diritto.

Mi auguro anche, allora, che il suo telefono già dal prossimo anno possa tornare a essere per lei solo un mezzo per conversare serenamente e non l'oggetto al quale tenere appesa la sua vita. La saluto con grande cordialità. (riproduzione riservata)

*ministro della pubblica istruzione