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ItaliaOggi-Stipendi più alti tagliando cattedre

Stipendi più alti tagliando cattedre In Italia troppi insegnanti e ore di lezione rispetto alla media Tagliare 160 mila cattedre in dieci anni per far crescere del 20% lo stipendio...

02/07/2004
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ItaliaOggi

Stipendi più alti tagliando cattedre

In Italia troppi insegnanti e ore di lezione rispetto alla media

Tagliare 160 mila cattedre in dieci anni per far crescere del 20% lo stipendio degli insegnanti in carriera. È la ricetta proposta al ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, da Treelle, l'associazione fondata da Umberto Agnelli, che ieri a Roma ha presentato un rapporto sulla valorizzazione della professione docente.
Una proposta che ha raccolto un coro di dissensi da parte dei sindacati, fatta eccezione per l'Anp, associazione nazionale dei presidi.

Sganciare i docenti dalla logica e dalla busta paga impiegatizia per un'identità da veri professionisti è un obiettivo condiviso dalla Moratti, che ha annunciato per il 2005 l'avvio dei corsi di laurea ad hoc per chi vorrà insegnare. E l'obbligatorietà per tutte le scuole di adottare il sistema di valutazione dell'Invalsi: i rispettivi decreti legislativi, attuativi della legge n. 53/2003, saranno varati nei prossimi consigli dei ministri, probabilmente prima della pausa estiva. La Moratti ha anche ribadito la necessità di una legge di riforma dello status giuridico dei docenti, che ne segni il debutto tra i liberi professionisti.

Sono circa 800 mila i docenti di ruolo che lavorano nelle scuole pubbliche. La spesa complessiva per l'istruzione sostenuta dallo stato è pari al 3,3% del prodotto interno lordo, contro il 3,6% della media dei paesi dell'Unione europea. È italiana invece la spesa più alta per studente: circa 6 mila dollari statunitensi nella scuola primaria e oltre 7.200 nella secondaria contro rispettivamente 4.700 e 6.300 della media Ue.

Una distorsione, ha sottolineato il presidente di Treelle, Attilio Oliva, che va corretta. Gli insegnanti, infatti, sarebbero troppi se si tiene conto del numero di ore di insegnamento pro capite, circa 612, contro la media Ue di 663. Troppe anche le ore di lezione a cui sono tenuti gli studenti: 1.020, quasi 80 in più in un anno rispetto ai colleghi europei. Eccessi che si traducono in un numero troppo alto di insegnanti, con costi sulle casse dello stato che non consentirebbero di far crescere gli stipendi medi della classe docente, tra i più bassi in Europa dopo i 15 anni di servizio.

Ed ecco la proposta di Treelle: nei prossimi dieci anni dovrebbero uscire dal mondo della scuola oltre 300 mila insegnanti causa pensionamento. Con un taglio del corpo docente di circa il 2% annuo, secondo Treelle, sarebbe possibile pagare il 20% in più i docenti in carriera, ossia quelli maggiormente specializzati. Sarebbe inoltre l'occasione giusta per dire addio definitivamente ai concorsi e per affidare alle scuole il compito di assumere i docenti di cui hanno bisogno, con contratti flessibili e magari ricorrendo anche a specialisti non presenti nelle file dei precari. Una proposta che piace all'Anp di Giorgio Rembado: 'Ben vengano meccanismi di carriera dei docenti, ben venga una vera autonomia per le scuole'. Secondo Rembado bisogna prendere atto dell'ennesimo fallimento del tavolo Aran-sindacati sulla valorizzazione dei docenti e promuovere urgentemente una legge che introduca la carriera. 'C'è un gap che su questo tema tiene l'Italia lontana dall'Europa e che rende indispensabile una legge pur nel rispetto delle relazioni sindacali', ha concordato la Moratti, che ha annunciato per il 2005 l'avvio della lauree specialistiche, l'unico canale, i cui posti saranno programmati in base alle effettive esigenze, per accedere all'insegnamento.

'Se non c'è ancora una giusta ed equa progressione di carriera, lo si deve a tutti i governi che non hanno mai considerato la scuola e i suoi insegnanti la vera priorità, negando le risorse necessarie', attacca Fedele Ricciato, segretario dello Snals.

'Le proposte di Treelle solo provocazioni, da quella di non fare più assunzioni a fronte di un numero esorbitante di vuoti in organico a quella di tagliare i livelli contrattuali da 5 a 3, quando già oggi sono 3', rincara Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola. 'Quando la Moratti dice che punta a valorizzare i docenti, dovrebbe spiegarci perché non ha ancora trovato neanche i soldi per rinnovare il contratto', commenta Enrico Panini, responsabile della Cgil scuola. (