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ItaliaOggi-Un tetto ai punteggi

La moratti mette un tetto alla valutazione dell'insegnamento. Per ogni anno scolastico gli insegnanti non potranno chiedere un punteggio superiore a 12 punti complessivi, corrispondenti a sei mesi ...

11/06/2004
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ItaliaOggi

La moratti mette un tetto alla valutazione dell'insegnamento. Per ogni anno scolastico gli insegnanti non potranno chiedere un punteggio superiore a 12 punti complessivi, corrispondenti a sei mesi di insegnamento, anche se il servizio è stato più lungo oppure si è svolto in contemporanea su più cattedre. E' quanto ha precisato ieri il ministero dell'Istruzione, che sta mettendo a punto una nuova nota con la quale cerca di fare chiarezza circa l'applicazione della legge n. 143/2004. A tre giorni dalla scadenza del termine per l'integrazione delle graduatorie permanenti, il dicastero dell'istruzione è stato costretto a intervenire per dipanare il groviglio di dubbi nel quale l'operazione, propedeutica alle immissioni in ruolo e alla stipula dei contratti di supplenza , si sta svolgendo. E proprio alla luce delle difficoltà incontrate, il dicastero, con la nota 61 firmata ieri, ha previsto che gli uffici scolastici provinciali, i Csa, consentano, "nell'ambito dei poteri di autotutela, integrazioni e/o regolarizzazioni delle dichiarazioni presentate dai candidati, entro il termine di sette giorni decorrente dal 14 di giugno". Le correzioni dovranno riguardare errori formali, anche quelli causati da una lettura poco chiara delle norme.
Il ministero guidato da Letizia Moratti ha innanzi tutto puntualizzato che la nuova normativa, e dunque i punteggi previsti dalla legge n. 143, ha effetto retroattivo. Il secondo chiarimento riguarda il servizio prestato in ordine di scuole diverse da quello per il quale si concorre: se ne può chiedere il riconoscimento integrale.
Non può invece essere utilizzato, al fine di migliorare la propria posizione, l'insegnamento di religione cattolica.
Una delle domande più ricorrenti riguarda il periodo massimo di servizio per anno che può essere fatto valere: non più di 12 punti ossia sei mesi di lavoro. Questo anche se si possono contare servizi più lunghi o svolti contemporaneamente su più cattedre. Non sono dunque utilizzabili, puntualizza sempre viale Trastevere, periodi eccedenti i sei mesi e prestati in altra graduatoria. Fatto, questo, che non era desumibile in modo incontrovertibile dalla legge.
C'è poi la vicenda del super-punteggioper le scuole di montagna: potranno chiedere la doppia valutazione gli insegnanti che hanno lavorato in sezioni distaccate poste ad almeno 600 metri d'altezza dal mare, anche se la sede principale non è ad altitudine più bassa.
Nessun problema per l'eventuale rettifica delle domande, qualora si riscontrino errori formali: ci sono 7 giorni di tempo, ossia fino al 21 giugno, per le correzioni. "E' un continuo rincorrersi di integrazioni delle disposizioni date ai docenti", commenta massimo Di Menna, segretario della Uil scuola, "la confusione non fa che aumentare, nonostante il decreto legge, che invece aveva proprio l'obiettivo di assicurare un sereno avvio del prossimo anno scolastico".
"L'applicazione della legge è nel caos, continuamente modificata in itinere, priva degli elementi necessari per dare agli insegnanti la possibilità di fare scelte consapevoli", ha commentato il segretario della Cisl scuola, Francesco Scrima.
Intanto , il ministero ieri ha avviato il concorso ordinario per reclutare nuovi 1500 dirigenti scolastici, dopo il sì dell'economia. La selezione si svolgerà a livello regionale in quattro fasi : selezione per titoli, concorso per ammissione, periodo di formazione, esame finale.
"Dopo due anni di pressioni, dopo 3 ricorsi al Tar Lazio, dopo numerosi presidi e manifestazioni, a fronte di migliaia di scuole dirette da dirigenti non di ruolo, siamo riusciti a strappare un atto che potrà garantire certezza nella direzione delle sedi scolastiche", ha detto Enrico panini, segretario della Cgil scuola.
Il ministero dell'istruzione è intervenuto anche sul fronte dei libri di testo: è stato ripartito a livello regionale lo stanziamento di 103,291 milioni di euro che dovrà essere utilizzato per fornire gratuitamente o semi gratuitamente, i testi di studio agli alunni meno abbienti delle scuole medie e, anche attraverso il comodato, a quelli delle scuole secondarie. Con un secondo provvedimento, in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, saranno assegnati altri 154,937 mln destinati al finanziamento di borse di studio per la frequenza scolastica

Alessandra Ricciardi "