ItaliaOggi: Voti gonfiati, così gli Usa si tirano su
Di fronte al fenomeno dell'abbandono e all'accusa di scarsa produttività, gli Stati Uniti hanno ceduto alla tentazione di gonfiare d'ufficio le statistiche
Di fronte al fenomeno dell'abbandono e all'accusa di scarsa produttività, gli Stati Uniti hanno ceduto alla tentazione di gonfiare d'ufficio le statistiche, allargando la fascia dei voti alti e abbassando la soglia da superare per la promozione.
L'inflazione dei voti è un effetto collaterale del programma ´No child left Behind'.
Per evitare che le proprie scuole risultino inadeguate rispetto agli standard stabiliti a livello nazionale, le amministrazioni statali hanno elaborato vari metodi per migliorare le statistiche. Il Texas, per esempio, ha ridotto da 24 a 20 (su 36) il numero di risposte esatte necessarie per superare l'esame di lettura di terza elementare, il Michigan ha abbassato il numero di studenti tenuti a superare l'esame di inglese dal 75 al 46% degli iscritti e il Colorado ha accorpato agli studenti giudicati proficient quelli che prima erano classificati a parte, come solo parzialmente proficient.
Anche i singoli istituti si sono dati da fare per alzare la percentuale di diplomati rispetto agli iscritti, per esempio, facendo pressioni perché gli studenti peggiori si ritirassero, per farli figurare fra i trasferiti altrove. È quanto si sostiene sia successo a New York nel 2001, quando i diplomati furono 34 mila e i trasferiti 55 mila.