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L'Adige-Cgil e Cisl contestano l'arrivo del ministro con due cortei di protesta

Cgil e Cisl contestano l'arrivo del ministro con due cortei di protesta "La scuola non è un mercato" "Diciamo no alla riforma della Moratti" Anche i sindacati scendono in strada contro la Mora...

25/01/2004
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L'Adige

Cgil e Cisl contestano l'arrivo del ministro con due cortei di protesta
"La scuola non è un mercato"
"Diciamo no alla riforma della Moratti"

Anche i sindacati scendono in strada contro la Moratti. La Cisl scuola del Trentino (nella foto il segretario Bruno Paganini) in una nota fa sapere che "ritiene opportuna una partecipazione alla protesta". Per questo lunedì alle 15,30 dalla sede della Cisl di via Santa Croce partirà un corteo di protesta diretto verso via Endrici. Stessa ora, ma in via Giusti, per la manifestazione della Cgil scuola.
La ragione principale è il forte disaccordo con la riforma che della Moratti porta il nome: "Noi diciamo no nella maniera più assoluta a questa riforma - recita la nota della Cisl - Nessuno vuole questa riforma, né gli insegnanti né i genitori, tanto meno la Cisl, ma questo governo, come del resto i precedenti, non ne vuole sapere di modifiche perché così è stato deciso. Non c'è stato un minimo coinvolgimento degli operatori della scuola, non c'è stato un serio dibattito. La scuola è di tutti, non è né di sinistra né di destra. La Cisl scuola non propone osservazioni o azioni perché il governo è di un colore piuttosto che di un altro. Noi entramo nel merito. Abbiamo criticato anche la riforma Berlinguer-De Mauro. Che dire delal riduzione delle ore obbligatorie? La somma che si fa per arrivare alle 40 ore del tempo pieno, ad esempio, è solo una somma aritmetica perché alla fine le ore obbligatorie sono comunque tre in meno, per dover approcciare materie in più rispetto al presente: i conti non tornano. La qualità della scuola con queste premesse andrà sicuramente a picco. Non è un supermercato".
Altro punto dolente è l'anticipo scolastico: "Per noi è inconcepibile. Anche in Trentino per quanto riguarda la prima elementare è applicato senza pensare che, forse, gli insegnanti avrebbero bisogno di qualche sostegno con corsi ad hoc, visto che nelle classi si deve fare i conti con il 25 per cento di alunni in situazione di disagio". Contestati anche i tagli dell'organico: "Anche quest'anno a livello nazionale saranno superiori ai licenziamenti della Fiat. Uno Stato che non investe in istruzione è un fallimento in partenza"


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