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L'Arena-La Cisl: "Così si torna indietro di mezzo secolo

- La protesta contro la riforma Moratti La Cisl: "Così si torna indietro di mezzo secolo" Il sindacato convoca un Consiglio generale sull'istruzione allargato a tutte le categorie ...

07/11/2004
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L'Arena

- La protesta contro la riforma Moratti
La Cisl: "Così si torna indietro di mezzo secolo"
Il sindacato convoca un Consiglio generale sull'istruzione allargato a tutte le categorie
Un consiglio generale allargato è stato promosso dalla Cisl Scuola di Verona che, nella sede di lungadige Galtarossa, ha invitato non solo gli addetti ai lavori in vista dello sciopero promosso dalla categoria per il 15 novembre ma, anche tutti i rappresentanti delle diverse categorie perché "la scuola è un problema di tutti", come ha sottolineato il segretario generale Cisl di Verona Sergio Facchinetti. Riforma scolastica e politiche del governo sono stati i temi dibattuti dal segretario generale Cisl Scuola Francesco Scrima e dal segretario confederale Annamaria Furlan che non hanno usato decisamente mezze misure per affermare che "questa riforma riporta la scuola indietro di cinquant'anni". "In questa scuola ormai c'è di tutto, tanto che mi verrebbe da urlare tenetevi le carte e ridateci gli alunni", ha sentenziato Scrima ponendo così l'attenzione su quello che è ormai il ruolo dell'insegnante che con questa riforma non viene incentivato nel promuovere cultura. "Non dobbiamo quindi stupirci se per molti studenti il Petrarca è il centravanti di una squadra di calcio. Questa riforma è mediatica e priva di ogni fondamento. Il tutor serve solo a destrutturate, non serve se non allo scopo di lasciare a casa ben 46mila insegnanti. Le nostra belle scuole materna ed elementare che tutto il mondo ci apprezza sono diventate la scuola pampers dove bambini di due anni e mezzo vengono assimilati a quelli di sei. Non occorreva una riforma nelle scuole primarie ma nelle medie e superiori. La verità è che non si vuole garantire il diritto allo studio. Il nostro sindacato non ha colore, ricordo che affrontammo e contestammo vivamente quella che era la riforma Berlinguer. Non serve una riforma fatta a tavolino la vogliamo fatta sul campo da competenti". Scrima ha analizzato punto per punto come la scuola pubblica oggi stia vivendo un pericoloso presente puntando il dito sulle attenzioni governative che sono caratterizzate da continui tagli al personale docente ed Ata, dal continuo avanzare della precarizzazione, dai continui definanziamenti e illusorie promesse di investimenti che non arrivano mai anche perché "i ministeri hanno un diritto di spesa pari al due per cento". Il rinnovo del contratto è per il secondo biennio bloccato così come lo sono da circa nove mesi quelli di tutto il personale del pubblico impiego. Il problema che si fa più sentire è il potere d'acquisto dei salari e a questo proposito Scrima ha affermato : "Dobbiamo a tutti i costi tutelare il potere d'acquisto delle retribuzioni falcidiate da un inflazione reale ben superiore a quella illusoria sbandierata dal governo. Esistono due italie quella dell'Istat che vede un inflazione del 2 per cento e quella reale che vede le famiglie non arrivare alla terza settimana del mese. Il decreto legge della finanziaria 2005 ci conferma il timore che vi saranno solo tagli alla pubblica amministrazioni". L'intervento di Furlan ha posto in evidenza il fatto che quanto il governo produce non nasce da un confronto: "La riforma scolastica non è stata neppure discussa nelle commissioni competenti. È stata votata dalla maggioranza parlamentare. La verità è che era sconosciuta a tutti fino a quando non è stata votata. Ciò che più sconcerta è che riporta indietro ad una selezione sociale fin dalla più tenera età. Stiamo vivendo un momento storico particolare dove aleggia un unico segnale che è quello del "decidiamo da soli". Siamo il fanalino di coda dell'Europa per numero di laureati".
Anna Zegarelli