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L'Espresso: Longhena, "addebito" per 27 maestri su 36

La difesa: "Non è mai stato un dieci politico" La solidarietà dei genitori

01/04/2009
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L'Espresso

La polemica: "In altre scuole i dirigenti hanno difeso i loro insegnanti"

Ilaria venturi

Sono stati convocati ieri mattina alla segreteria della scuola e hanno ricevuto la lettera che, in sostanza, dà il via ai procedimenti disciplinari. Parte il «processo» agli insegnanti delle Longhena, messi sotto accusa per aver dato tutti dieci in pagella ai loro alunni nel primo quadrimestre. Ma anche per avere, una volta scoppiato il caso, «così indebolito l´immagine dell´amministrazione». E´ l´ufficio scolastico provinciale ad aprire il contenzioso, dopo che l´ispettore ha chiuso la sua relazione rilevando irregolarità amministrative. Tecnicamente si chiamano contestazioni di addebito, consegnate a 27 su 36 maestri della primaria di via Casaglia. Ora gli insegnanti hanno almeno dieci giorni per presentare le loro controdeduzioni. Solo dopo si arriverà ad eventuali sanzioni. Le contestazioni sono arrivate solo ai maestri che hanno messo tutti i voti uguali. Inoltre le lettere sono differenziate per gravità di «addebito». Quello che in generale viene contestato è che dando un dieci in tutte le materie non si sarebbero valutati gli alunni e di aver disatteso, quindi, un ordine di servizio della preside. Ma c´è dell´altro. I vertici della scuola contestano anche il venir meno da parte di funzionari pubblici della «lealtà» nei confronti dell´amministrazione, e quindi contestano le dichiarazioni sui giornali sino, pare, all´assemblea sulla valutazione, promossa non solo dalle Longhena, con il preside di Scienze della Formazione.
Infine, errori formali, come, per alcuni, non aver firmato le pagelle. I maestri non parlano. Attendono di consultare gli avvocati e i sindacati. Parla Sandra Soster, segretaria Flc-Cgil: «Attendiamo di valutare il merito, ma a quanto pare si tratta di rilevi modesti rispetto alle dichiarazioni sopra le righe dell´amministrazione e di certi politici quando scoppiò il caso».
Gli insegnanti hanno sempre difeso la loro scelta dal punto di vista educativo: «Non è mai stato un voto politico, ma un modo per valutare i bambini senza classificarli». Rispettando l´uso dei «numeri» reintrodotti la riforma Gelmini dopo trent´anni. Una forma di protesta estesa anche in altre scuole. I genitori intanto si stanno mobilitando. «Curiosa questa rigidità nei confronti di Longhena», dice Annamaria Angradi del Comitato dei genitori. La mamma ricorda che in prima elementare, anni fa, sua figlia ha avuto una pagella con tutti «buono». «E´ normale. Non capisco tutto questo accanimento. Ribadiremo la nostra solidarietà ai maestri in tutti i modi. In altre scuole i dirigenti hanno difeso i loro insegnanti. Alle Longhena questa difesa è mancata, noi stessi come genitori attendiamo ancora delle scuse da parte della preside che ci ha definito irresponsabili». Vincenzo Aiello, il direttore dell´Usp, ha consegnato le lettere alla scuola due giorni fa. «Sarà una procedura a garanzia degli stessi insegnanti», ha sempre detto. Lo stesso direttore dell´Ufficio regionale Luigi Catalano aveva dichiarato di essere contrario «alla linea dura». Si vedrà.

(29 marzo 2009)