L'Unità-Non invocate legalità, è un argomento esplosivo
26.02.2002 Non invocate legalità, è un argomento esplosivo di Furio Colombo Prima viene un moto di comicità. Dire che la folla del Palavobis, uomini, donne e ragazzi venuti con i pullman per ...
26.02.2002
Non invocate legalità, è un argomento esplosivo
di Furio Colombo
Prima viene un moto di comicità. Dire che la folla del Palavobis, uomini, donne e ragazzi venuti con i pullman per dire il loro sostegno ai giudici, la loro invocazione di legalità, la loro umiliazione per l'immenso conflitto di interessi che ci rende unici al mondo, sia un covo di terroristi è una battuta da commedia all'italiana. Ma quel tipo di spettacolo non esiste più. L'attore, pur mantenendo tutte le caratteristiche della comicità (è piccolo e vorrebbe essere alto, si fa fotografare in modo da avere capelli, si fa mettere la pedanina e il cielo azzurro da Truman Show alle spalle ogni volta che appare in pubblico) è vendicativo. Non sa parlare senza minacciare, è incline a giudicare il dissenso come un atto di violenza. Ha orrore della verità, come dimostrano i suoi processi, i suoi avvocati, i suoi discorsi, le sue promesse elettorali, il contratto firmato con Vespa, i disegnini delle "grandi opere" ricalcati su una carta benevolmente predisposta, come si fa con i bambini. E di verità la gente del Palavobis ne ha dette e ne ha ascoltate parecchie.
E' un popolo che vuole sentirsi libero nonostante il controllo di tutte le televisioni del Paese e di un bel po' di giornali. Uno degli aspetti più belli del Palavobis era il continuo scambio tra i partecipanti di e-mail, fotocopie, annunci di nuovi incontri, manifestini, dichiarazioni di indipendenza. E l'affermazione più nobile e ripetuta: "non siamo in vendita". Erano persone che i sondaggisti di Berlusconi vorrebbero disperatamente includere nelle loro cartine piene di impennate e dei consueti aggiustamenti pubblicitari. Gente che non ci sta, identica a tutta la gente, uomini che lavorano e pensionati, mamme giovani, mamme bene assestate nella mezza età, ragazze che prendono l'iniziativa e organizzano, adolescenti e ragazzini con le famiglie.
Li hanno filmati da vicino e da lontano, da sopra e da sotto, volti e distese di folla. Li hanno visti tutti questi facinorosi che si ostinano a rispettare le leggi. Un crimine c'era: erano in tanti, tanti più di ogni previsione. La polizia c'era, una quindicina di agenti in tutto per quarantamila (quarantamila) persone. Avete avuto notizia di una minima violazione? C'erano anche i vigili. Persino le auto e i pullman erano parcheggiati con ordine. Ma l'uomo della commedia all'italiana diventato padrone, diventato politico, diventato potente attraverso l'accorpamento di ciò che possiede con ciò che controlla, non può concepire che qualcuno resista al suo "appeal". Quarantamila poi...
Come osano fargli opposizione questi presuntuosi che non possiedono neppure una piccola parte di ciò che lui possiede, non controllano nulla di ciò che lui controlla, e sopratutto non sono disposti a violare i codici, ad offendere i giudici, a farsi le leggi tagliate sui propri interessi privati? Come osano questi attori e scrittori e intellettuali del cavolo non vedere la sua statura (sia pure quella politica)? Come si premettono di non rendergli omaggio?
Per tutte queste ragioni la frase di accusa contro "quelli del Palavobis" che hanno ispirato le bombe suona comica, persino ridicola, la prima volta che l'ascolti. Poi ti accorgi del senso tragico. Tradisce una crisi di rigetto verso la libertà. Che cosa dicono nella sua coalizione? Passi per i personaggi come Schifani, a cui la natura ha concesso solo un repertorio di insulti in difesa del padrone. Passi per Bossi, una spalla un po' rozza che ha il ruolo fisso di scagliarsi contro chiunque gli sembri un po' scuro di pelle (lui che ha il ciuffo biondo e gli occhi blu) Ma gli altri alleati, compresi quelli che vengono da un passato di normale democrazia, non hanno niente da dire?
TOP