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La Gazzetta del Mezzogiorno-La forbice sociale sulla scuola

iscrizioni alle superiori Per i presidi, la riforma accentua il divario fra le famiglie La forbice sociale sulla scuola Al liceo gli studenti "migliori". In crisi i professionali ...

21/01/2005
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La Gazzetta del Mezzogiorno

iscrizioni alle superiori Per i presidi, la riforma accentua il divario fra le famiglie

La forbice sociale sulla scuola

Al liceo gli studenti "migliori". In crisi i professionali

"Il doppio canale è discriminante e selettivo. Come si può pensare che un ragazzo, frequentando qualche disciplina integrativa, possa passare senza difficoltà dall'istruzione professionale a quella dei licei"? Amelia Conte, preside del classico "Flacco", è perplessa. La riforma della secondaria di secondo grado, al momento sotto forma di bozza, non convince neppure la dirigente di una scuola che scoppia per numero di iscritti. Amelia Conte entra nel merito della didattica: "E' vero che serve un collegamento maggiore e diretto con le imprese e le aziende. La strada però non è quella di demandare la formazione alle Regioni e di accorciare gli anni di frequenza. Perché tarpare le ali a quei ragazzi che vivono in contesti sociali disagiati, costringendo oggi le famiglie a scegliere fra il lavoro e l'università"? Mancano cinque giorni alla scadenza dei termini per le iscrizioni alle scuole statali di ogni ordine e grado. Nelle medie inferiori proseguono gli incontri di orientamento con i docenti delle superiori, impegnati a sponsorizzare il proprio istituto e a informare gli alunni su piani di studio e eventuali sbocchi occupazionali. Il bilancio è parziale ma la tendenza è ben definita: ancora in crescita i licei, in calo i tecnici e i professionali (la riforma, nelle intenzioni del ministro Moratti, dovrebbe entrare pienamente in vigore nel 2006). La confusione è tanta. Quali scuole tecniche e professionali saranno gestite dalla Regione? Quali si trasformeranno in uno degli otto licei? I presidi delle medie inferiori stanno raccogliendo le prenotazioni che, dopo il 25, gireranno ai colleghi della secondaria di secondo grado. I dirigenti delle cosiddette "scuole di frontiera" analizzano le cifre. Giuseppe Capozza ("Azzarita-De Filippo"): "Gli alunni di terza andranno soprattutto all'alberghiero "Perotti", che ha una succursale proprio qui al San Paolo, oppure agli altri professionali "Gorjux" e "Majorana". Le famiglie si lasciano influenzare in minima parte dalla riforma. L'auspicio è invece quello che i figli imparino a scuola un mestiere". Possibilista Ugo Castorina ("Lombardi"): "I corsi di formazione professionale potrebbero intercettare gli scontenti. Cerchiamo comunque di non generalizzare: ci sono anche qui al San Paolo ragazzi con grandi ambizioni pronti a inserirsi nel percorso liceale. Non molti ma ci sono". Milena Dammacco ("Manzoni-Lucarelli"): "I professionali per i servizi sociali o per la pubblicità, l'alberghiero, i tecnici sono gli indirizzi più gettonati. Nessuno si è iscritto al classico o allo scientifico, qualcuno al linguistico. A Carbonara c'è il problema dei collegamenti con il centro della città". Difatti gli studenti dell'"Aldo Moro", che si trova a Santo Spirito, di solito puntano sull'industriale o il tecnico commerciale di Bitonto. L'alternativa è il commerciale "Vivante", sul lungomare, raggiungibile con l'autobus della linea 1. Un 40 per cento della popolazione studentesca che siede sui banchi della "Santomauro", rione Carassi, opterà - è la previsione del preside Antonio Gerundino - per il classico o lo scientifico, altrettanti per il liceo linguistico e gli istituti tecnici, il restante 20 per cento per i professionali. A dare ragione alla dirigente del "Flacco" sono le indiscrezioni fornite da Vito Fioretti e Gaetano Scotto, rispettivamente alla guida delle medie "Fiore" e "Michelangelo": gli alunni appartengono a famiglie della media borghesia. Quasi obbligata la scelta dei licei, in vista della prosecuzione degli studi universitari. Antonella Fanizzi


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