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La Libertà:Esame di Stato, piace il ritorno al passato

Maturità, dai presidi un "sì" alle commissioni miste e a un diverso calcolo dei crediti

02/08/2006
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Libertà

Gli addetti ai lavori promuovono la riforma dell'esame di Stato presentata dal ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni. Per i dirigenti scolastici il ritorno a commissioni di maturità "miste", ossia con insegnanti esterni, e un diverso calcolo dei crediti, consentiranno di restituire all'esame di Stato il suo essere vero momento di passaggio tra la scuola superiore e l'università o il mondo del lavoro, consentendo al tempo stesso di garantire maggiore rilievo al merito dei singoli candidati. Per i tecnici, invece, qualora le novità proposte dal disegno di legge del ministro Fioroni dovessero essere approvate dalla riunione del consiglio dei ministri in programma l'8 agosto, queste garantirebbero maggiore trasparenza ed imparzialità. «È giusto modificare l'esame di Stato - dice il preside del liceo Cassinari, Bernardo Carli -: allo stato attuale era una verifica più "stupida" ed inutile che più semplice rispetto al passato, con gli insegnanti impegnati nel rivedere quanto già fatto nel corso dell'anno. L'affrontare la maturità con un contributo più critico può servire come preparazione agli esami universitari, a cui questa prova dovrebbe assomigliare. La composizione "mista" delle commissioni, con al 50 per cento docenti esterni, infine consente di offrire un vero momento di confronto per gli insegnanti con altre realtà didattiche. Una sorta di aggiornamento a basso costo di cui la scuola dell'autonomia ha davvero bisogno». «La riforma così presentata dal ministro Fioroni dà maggiore peso alla preparazione dell'alunno - dice Licia Gardella, preside del liceo Respighi -, con un punteggio più elevato attribuito al credito scolastico (da 20 a 30 punti, a scapito dell'orale, che passa da 35 a 25 punti). Da tempo si sosteneva che il valore finora attribuito non era sufficiente per marcare le differenze di impegno e la preparazione complessiva degli alunni: in questo modo si dà maggiore risalto al merito degli studenti e della scuola stessa nella loro preparazione. L'esame di Stato andrebbe tuttavia rivisto complessivamente, nell'ambito della riforma della scuola superiore, come ha proposto il professor Paolo Prodi sul Corriere della Sera: una prova generale al quarto anno, ed una calibrata sulle scelte universitarie o di lavoro dei candidati al quinto anno». «Una scelta di garanzia» commenta il dirigente del Csa Armando Acri. Il precedente ministro, probabilmente per razionalizzare le spese, aveva introdotto le commissioni di maturità "interne", ossia composte dagli stessi insegnanti della classe degli alunni. Con il ritorno ad una composizione "mista" si vuole riconsegnare alla maturità lo status di verifica del lavoro svolto, dando maggior rilievo all'imparzialità del giudizio».
Doppio incarico per il dirigente Acri È arrivata ieri da Bologna la nomina ufficiale: il direttore del Csa di Piacenza, Armando Acri, ha ricevuto l'incarico di reggere anche l'ex Provveditorato di Parma. L'assegnazione è temporanea ed è dovuta sia al pensionamento di Giacomo Giannuzzi, dirigente di Parma, sia all'imminente riorganizzazione di tutto il sistema dell'amministrazione scolastica, dovuta alla "scissione" del vecchio ministero dell'Istruzione e della ricerca in due dicasteri separati. Per Acri si tratta in realtà di un ritorno: nel 2001 aveva già assunto per un anno l'incarico di provveditore della città ducale, prima di arrivare a Piacenza nel 2002.
p.pin.