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La Nazione-Firenze-Una manifestazione festosa e variopinta

di Elettra Gullè Una manifestazione festosa e variopinta che ha riunito circa tremila persone tra studenti universitari e medi, docenti, ricercatori, lettori, tecnici amministrativi. E' quella ch...

22/10/2004
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La Nazione

di Elettra Gullè
Una manifestazione festosa e variopinta che ha riunito circa tremila persone tra studenti universitari e medi, docenti, ricercatori, lettori, tecnici amministrativi. E' quella che ieri mattina ha invaso le vie del centro "per difendere l'istruzione pubblica e la ricerca", con striscioni contro il ministro Moratti ('Letizia torna a scuola', 'Più gatti meno Moratti') e slogan del tipo 'Con la scuola di Letizia più ignoranza e più ingiustizia', come ripetevano i manifestanti, tra la musica reggae sparata dal camioncino degli Studenti di Sinistra e la note di 'Bella Ciao'.
La manifestazione, organizzata dagli Atenei di Firenze, Pisa e Siena, è partita alle 9,30 da piazza San Marco e si è via via ingrossata con l'arrivo di ulteriori pullman da Pisa e Siena. "Non ci aspettavamo una così grande partecipazione", ha esclamato John Gilbert della Snur-Cgil, alla guida del corteo. C'è il Comitato precari dell'Ateneo di Firenze ("Avremmo potuto essere di più, se i co.co.co. avessero potuto assentarsi per un giorno!", protestava qualcuno), la Cgil Toscana, la Cgil Scuola Firenze, i Collettivi di Firenze, il Coordinamento ricercatori di Pisa, il Laboratorio per la Democrazia, con Paul Ginsborg. Tra i politici, presenti tra gli altri l'assessore provinciale all'Istruzione Marzia Monciatti e la capogruppo di 'Unaltracittà/unaltromondo' Ornella De Zordo. "E' fondamentale l'unità che si è creata dentro e tra le Università, e tra queste ultime e la scuola ha sottolineato Ginsborg . Solo così è possibile far cambiare rotta al governo, se non vogliamo restare il fanalino di coda in Europa per la ricerca". Poi, ci sono gli alunni del Marco Polo, del Michelangelo e del Machiavelli.
"Non ci piace l'idea di dover scegliere il nostro futuro a tredici anni", urla Renzo. "E siamo contrari anche alla scuola-azienda". Fa notare una lettrice inglese, a proposito dei tagli alla ricerca: "In Italia si vuole imporre un modello americano senza che ve ne siano le basi. Qui non ci sono fondazioni da cui poter attingere fondi per la ricerca ed è sconosciuta la prassi di lasciare, dopo la morte, parte del proprio patrimonio alla scuola". Alcuni precari hanno la fascia a lutto al braccio: tutti vestiti di nero, piangono la morte della ricerca. "E' così racconta Luca, laureato nel 1993 in Fisica . Bene che vada avrò un contratto di otto anni. Forse sarebbe stato meglio se avessi fatto domanda per insegnare ai licei". Alcuni studenti di Arezzo hanno creato magliette dal sapore informatico: 'Errore in Moratti ddl', si legge. E si offrono tre 'opportunità': 'annulla, ignora, riprova'. 'Vogliono distruggere la cultura perché sull'ignoranza si fonda la dittatura', recita un cartello. Non mancano poi le bandiere della pace, del Che e di Rifondazione. C'è tanta voglia di manifestare la propria rabbia ("Per un modulo di insegnamento, ovvero 24 ore di lezione, un co.co.co. prende 294 euro netti", sottolinea Lisa), ma anche di divertirsi. Gli studenti e i precari di Pisa non smettono di cantare, ballare e saltellare. E al Duomo liberano tanti palloncini colorati.