La NAzione-LA riforma che non c è

riforma che non c'è
"Inglese e computer?Noi li avevamo già"
E per le vere novità mancano i soldi
SCUOLA / La rivoluzione Moratti parte a metà. Parlano le direttrici dei circoli

.La riforma della scuola parte zoppa anche a Firenze.
E quelle poche innovazioni (almeno quelle) che avrebbe dovuto introdurre, non sono nemmeno tanto innovazioni. Il maestro prevalente, la fine dell'orario modulare, più formazione per gli insegnanti e le tre 'i' (inglese, informatica, internet per tutti i bambini delle elementari) erano i cardini di quella rivoluzione copernicana targata Moratti, data per pronta a prendere il via già da questo settembre. E invece niente, di tutto il pacchetto promesso, bambini e maestre dovranno accontentarsi solo dell'insegnamento della lingua inglese e dell'informatica già a partire del primo anno della scuola primaria.
A confermarlo sono le tre direttrici dei tre circoli del centro fiorentino. "Da noi l'inglese alle prime classi lo avevamo già '#8212; dice Maria Cristina Adalberto direttrice del Circolo didattico 11, comprendente 4 scuole elementari '#8212; ed eravamo riusciti a introdurlo utilizzando fondi che già avevamo. Non abbiamo avuto altri soldi a sostegno di questi insegnamenti". In questo senso è come se la riforma si limitasse a prendere atto dell'esistente.
E al Circolo 11 lo stesso discorso vale anche per l'informatica, mentre niente si è detto o fatto per l'introduzione della figura dell'insegnante prevalente. Un provvedimento quest'ultimo, che prevede ben altro tipo di investimenti (a scala nazionale) e che per il momento rimane dunque sulla carta.
Qualcosa invece si è mosso al Circolo 15, che sovrintendente a 5 scuole elementari: Nuccio, Pilati, Benedetto da Rovezzano, Diaz e Desiderio da Settignano. "Qualcosa in più ce lo hanno dato '#8212; racconta la direttrice Carla Romolini '#8212;, almeno per l'inglese ci hanno assegnato un maestro in più. Con il quale assicureremo le lezioni di lingua anche agli alunni di 6 e 7 anni".
Ma per l'informatica anche al Circolo 15 è lo stesso ritornello: "Ce l'avevamo già i computer". E i piccoli laboratori informatizzati in tutti i casi sono stati allestiti con fondi stanziati o dalla scuola o da provvedimenti ante-Moratti.
Come nel caso del Circolo 5 (scuole Cairoli-Torrigiani-Vittorio Veneto-Nencioni-Agnesi). "Nel prossimo consiglio di istituto '#8212; annuncia la direttrice Tamara Gamberucci '#8212; provvederemo ad approvare le gare d'appalto per l'acquisto di postazioni informatizzate per un valore corrispondente a 35 milioni di lire".
Tutto denaro che già stava nelle casse del circolo didattico. Anche in questo caso però è stato predisposto un rinforzo: cioè un altro maestro dedicato all'insegnamento della lingua inglese.
"Per il momento '#8212; dice Gamberucci, fra le tre la più contraria alla riforma '#8212; ci abbiamo guadagnato l'insegnamento della lingua inglese".
Mentre per l'istituzione dell'insegnante prevalente, la direttrice ci va giù dura: "reintroducendo questa figura faremmo un passo in dietro di 30 anni quando il tempo pieno era di là ad venire".
Michele Ontanetti

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