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La Nazione/La Spezia: La rivolta dei docenti: «I tagli porteranno al caos»

Quasi sessanta posti in meno, mentre aumenta il numero degli alunni. La scuola oggi si ferma: disagi

03/06/2008
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La Nazione

di MANRICO PARMA
SI FERMA oggi la scuola. Docenti e personale ausiliario hanno deciso di incrociare le braccia contro i «pesanti tagli di personale» previsti dal prossimo anno scolastico. Lo sciopero ha creato una situazione di incertezza e di disagio per i genitori: soltanto questa mattina, al suono della campanella, si saprà se i bimbi entreranno in classe oppure dovranno tornare a casa. La sforbiciata colpirà pesantemente nella provincia spezzina: le scuole, in particolare le superiori, dovranno fare a meno di venti docenti e quattordici ausiliari, secondo il calcolo dell’ufficio regionale sugli organici di diritto, predisposto sul numero delle preiscrizioni degli studenti. Di più. Entro fine mese la seconda doccia fredda, in concomitanza con la redazione dell’organico di fatto, la veste definitiva alle classi della stagione 2008-2009. In questo caso dovrebbero saltare un’altra trentina di posti a tempo indeterminato fra insegnanti e collaboratori. LA FORBICE infierisce sui docenti spezzini che negli ultimi cinque anni hanno perso più di cento cattedre a tempo indeterminato. Soprattutto giunge in un momento che nessuno se l’aspettava: quello della crescita del numero degli alunni (+ 1600 in Liguria, oltre un centinia nella nostra provincia). Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil scuola e lo Snals, che hanno proclamato lo sciopero, ritengono che a questo punto l’emergenza e il caos siano prospettive tutt’altro che remote. «Andremo — denuncia Lara Ghiglione della Flc-Cgil — verso classi più numerose e una qualità peggiore dell’offerta formativa. Non solo. Diversi istituti, in particolare quelli più piccoli, dovranno accorpare classi e in qualche istituto superiore cittadino non è esclusa l’ipotesi di tagli di indirizzi didattici nelle prime classi. Sarebbe un colpo durissimo». La soppressione di posti mette sulla graticola anche il personale Ata. «La riduzione del personale amministrativo nelle segreterie — prosegue la Ghiglione — porterà carichi di lavoro insopportabili visto che sugli istituti ora grava anche la burocrazia delle graduatorie. Sorgeranno problemi, altro fatto da non sottovalutare, sulla vigilanza degli alunni. Meno bidelli? Indirettamente vuol dire favorire all’interno delle scuole il fenomeno bullismo lasciando i ragazzi in balia di se stessi». L’UFFICIO scolastico regionale non ha ancora deciso dove affondate la mannaia. La riduzione di quasi sessanta posti fissi, prevista forse a fine mese, diventerà un problema nel problema costringendo il riassorbimento di docenti, segretari e collaboratori in altri istituti. A cascata, posti di lavoro in meno per i precari (occupano attualmente all’incirca cinquecento cattedre). Precari, nel frattempo, in attesa del decreto che prevede sulla Spezia una cinquantina di assunzioni a tempo indeterminato. Metà delle quali sembra ora che siano in alto mare. Oggi, come detto, la scuola si fermerà per l’intera giornata alla Spezia e in tutta la Regione. Una grossa manifestazione è prevista a Genova. Il corteo alle 9 si formerà in Largo Pertini per dirigersi alla sede della direzione regionale in via Aassarotti.