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La Nuova Ferrara-Non tagliate l'educazione fisica

Non tagliate l'educazione fisica Desidero esprimere la mia profonda preoccupazione per l'ipotesi, contenuta nel documento di lavoro che accompagna la bozza di decreto legislativo pe...

29/01/2005
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Nuova Ferrara

Non tagliate l'educazione fisica
Desidero esprimere la mia profonda preoccupazione per l'ipotesi, contenuta nel documento di lavoro che accompagna la bozza di decreto legislativo per l'attuazione della riforma della scuola, in base alla legge 28 marzo 2003, n. 53, che prevede di ridurre la disciplina dell'educazione fisica (ribattezzata ora Scienze Motorie) nelle scuole superiori ad una sola ora settimanale obbligatoria.
Mi sembra una vera assurdità: già oggi, con 2 ore a settimana, siamo tra gli ultimi paesi in Europa quanto a tempo scolastico dedicato all'educazione fisica ed i ragazzi stanno sempre più assumendo abitudini sedentarie. E' di questi giorni la notizia che il 36% dei bambini italiani (media europea più alta) soffre di problemi di sovrappeso e l'ipotesi di riduzione sopra citata è una risposta che suona come una beffa, in palese contrasto con quanto previsto nelle linee di indirizzo dei Piani Sanitari Nazionali, dell'OMS e del Consiglio d'Europa, presso cui il Governo italiano ha sottoscritto, il 30 aprile 2003, la raccomandazione Rec(2003)6 che indica "almeno 3 ore settimanali di Educazione Fisica".
Nella mia realtà (ma accade anche in altre scuole), molte classi debbono utilizzare una palestra che raggiungono a piedi e che si trova ad oltre un chilometro di distanza dalla scuola; con l'ipotesi in discussione si impedirà a questi ragazzi di svolgere attività pratica, determinando di fatto la "scomparsa" della materia.
Mi sento preso in giro, e credo che lo stesso sentimento provino le famiglie ed i ragazzi che si vedranno privati del minimo accettabile di attività motoria. Se questa decisione andasse in porto contribuirebbe alla perdita di qualità della cultura dello sport, del movimento, della corporeità, di fondamentali opportunità offerte a tutti i ragazzi, con il conseguente depauperamento delle conoscenze e delle pratiche che inducono gli studenti ad assumere stili di vita attivi.
Mi rivolgo dunque a tutti coloro che hanno a cuore l'educazione fisica e sportiva, ragazzi, genitori, operatori sportivi, politici, perché insieme a noi insegnanti esprimano contrarietà al progetto ipotizzato, in modo che il governo possa rivedere questa decisione.
Davide Scaglianti Insegnante di educazione fisica del liceo "Ariosto" e del liceo "Carducci" di Ferrara