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La protesta corre sulla Rete «Basta umiliare noi docenti»

il blog del ministro Profumo

23/10/2012
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Il Messaggero


 
 
ROMA - Chiunque apra un blog sa che dovrà esporsi a qualunque critica. Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha accettato la sfida e la scorsa settimana ha lanciato on line un canale di dialogo con il mondo della scuola su cui adesso stanno convergendo le proteste degli insegnanti a cui è stato chiesto di lavorare di più senza aumento di stipendio. Il blog si chiama «porta a scuola i tuoi sogni», immagine emblematica delle speranze che insegnanti e precari stanno coltivando in questo momento difficile.
«Io ho un’idea: vorrei che si smettesse di delegittimare e umiliare i docenti. Vorrei che li si ascoltasse, che si prendesse atto della situazione attuale della scuola, dei suoi meccanismi, delle sue assurdità», scrive Lorenza Bonino, insegnante di Italiano e Latino. «Il governo propone una legge di Stabilità che raggiunge il più alto grado di umiliazione per la classe insegnante: il mancato riconoscimento che siamo lavoratori che si occupano di cultura - scrive Carlo Cassola -. Il proposto innalzamento del nostro orario da 18 a 24 ore di fatto cancella la cultura: dove prenderemo il tempo necessario per far fronte al nuovo carico di lavoro? Ma non era stato detto che si doveva restituire dignità ai docenti? È questa la via giusta per farlo?».
C’è voce, su questo blog, di chi si sente molto deluso, come Norma Stramucci, un’insegnante che ripercorre la sua vita di precaria, quando si alzava alle 3 del mattino per arrivare alle 8 a scuola, e che adesso racconta la sua delusione: «Io a scuola ho portato i miei sogni. E la scuola mi ha bastonata, ma nonostante tutto ogni mattina entro in classe con il sorriso. Voglio trasmettere ai miei studenti l’amore per quello che faccio e il rispetto per il loro presente e il loro futuro. Desidero nutrano sogni».
É l’aumento delle ore di lavoro settimanali da 18 a 24 che preoccupa molti docenti, c’è chi cerca di fare i conti con il tempo: «Ho cinque classi di almeno 25 studenti ciascuna - scrive Luciana Figgini che insegna in provincia di Milano - quindi ogni anno ho una media di circa 150 studenti da seguire. Per la mia materia, inglese, devo preparare le lezioni ogni giorno, cercare materiale, organizzare gli esercizi di ascolto, preparare e correggere ogni mese 130 verifiche: quasi tutte le domeniche pomeriggio le passo sopra quegli elaborati. Trascorro a scuola 25 ore la settimana, altrettante per tutte le attività correlate, e questo capita alla maggior parte di noi».
El.C.