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La Provincia di Lecco-Serve un codice deontologico per docenti

La proposta dell'Age destinata a suscitare scalpore dopo le lamentele degli stessi genitori e alunni "Serve un codice deontologico per docenti" Compito delicato Gli insegnanti necessitano di un c...

30/08/2002
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La Provincia di Lecco

La proposta dell'Age destinata a suscitare scalpore dopo le lamentele degli stessi genitori e alunni
"Serve un codice deontologico per docenti"

Compito delicato Gli insegnanti necessitano di un codice deontologico

La proposta è di quelle che certamente faranno discutere ma lo scopo in fondo è anche questo: sollevare un dibattito tra gli interessati, cercare di alzare il livello di guardia su un problema che coinvolge tutte le famiglie con figli. Il rapporto con i docenti è da sempre il problema principale che gli alunni incontrano nel loro percorso scolastico: può essere buono e segnare in positivo un'intera esistenza o può anche essere disastroso e nello stesso tempo infliggere gravi danni alle giovani personalità in crescita. E il rapporto tra docenti e genitori non è meno problematico. Per questo insomma anche i docenti come altre categorie professionali secondo l'Age dovrebbero attenersi a un codice deontologico, regole professionali pure e semplici per garantire maggiore obiettività e al tempo stesso tutelare la dignità e professionalità della categoria. La problematica è emersa in maniera chiara dagli incontri svolti con i genitori di varie istituti: rapporto difficile tra genitori e docenti in particolare quando i risultati dei figli non sono conformi alle attese e quando, fatto non raro secondo l'Age, un'intera classe presenta difficoltà di risultati per i quali gli studenti potrebbero non essere i soli responsabili. Le continue sollecitazioni insomma hanno spinto anche la sezione lecchese ad approfondire il problema. Partendo da una considerazione: è soprendente che in una situazione di evoluzione delle etiche professionali la professione docente, che dovrebbe essere alla base dello sviluppo di tutte le altre professionalità, non abbia avuto in Italia un proprio codice deontologico. La causa secondo l'Age è dovuta in parte al fatto che in Italia gli insegnanti non sono mai stati considerati professionisti ma solo dipendenti dello Stato, e anche perché per decenni gli insegnanti sono rimasti vincolati alle tradizionali forme del sindacato intercategoriale che ha depresso le professionalità specifiche omologandole a una generica condizione impiegatizia. "Tutto questo non ha solo impedito la definizione di uno specifico codice etico dei docenti - dice Cesare Bosisio dell'Age - ma ha indotto anche un fenomeno più grave: il progressivo venir meno di quelle 'regole professionali implicite' che fino agli anni settanta avevano comunque caratterizzato e sostenuto l'immagine professionale dell'insegnante. Oggi la docenza appare un'attività senza uno specifico profilo culturale, professionale ed etico, a cui tutti possono pensare di accedere". Nei mesi scorsi il ministro Moratti ha istituito un'apposita commissione con il compito di definire i criteri di un codice deontologico per docenti e l'Age è stata chiamata a collaborare. Individuando innanzitutto le finalità della scuola intesa come comunità educante, dove insegnanti genitori e docenti cooperano per la promozione umana e culturale di ognuno. E l'insegnante da interprete di norme diventa professionsta con una solida preparazione specifica e un'elevata autonomia progettuale e operativa. "Il docente può essere scontento del trattamento giuridico e economico riservatogli dal suo datore di lavoro - conclude l'Age - ma non per questo ha diritto a ridurre il proprio impegno verso l'allievo". Insomma se un alunno non impara ha il diritto di protestare.