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La Provincia di Sondrio: Supplenti, in 100 senza stipendio da 2 mesi

L'assenza di fondi sta mettendo in ginocchio il sistema scolastico provinciale - Le prospettive non sono rosee

29/03/2007
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(d. lu.) Un fenomeno che si espande a macchia d'olio e che sta letteralmente mettendo in ginocchio il sistema scolastico provinciale: la mancanza di fondi per pagare i supplenti. Nonostante siano seduti in cattedra per sostituire colleghi assenti non percepiscono il salario perché di soldi non ce ne sono più. Neanche un centesimo. Erano una decina un paio di mesi fa i supplenti temporanei senza paga, saliti poi a 44 ora arrivati ormai poco meno di 100. Basta fare un rapido calcolo in base ai dati resi noti dalla Cisl Scuola di Sondrio relativi alle buste paga non liquidate nel mese di gennaio e febbraio: sono state 182. Dividendo questa cifra per due - tanti quanti sono i mesi - si ottiene il numero dei docenti (91) che non hanno ricevuto lo stipendio non avendo più le scuole nelle quali prestano servizio un soldo in cassa. Il dramma è che all'orizzonte non si intravedono soluzioni a breve termine come denunciano le associazioni a difesa della categoria, ma soprattutto non ci sono certezze. A raccogliere i dati - da sottolineare che non sono definitivi e quindi il numero potrebbe essere di gran lunga superiore - è stata Francesca Fumagalli, dirigente dell'istituto comprensivo di Grosio che si trova a toccare il problema con mano. Nel dettaglio questi sono gli stipendi in attesa di essere saldati relativi ai primi due mesi dell'anno, senza includere marzo ormai agli sgoccioli: 14 a Grosio, 26 all'istituto comprensivo di Livigno, 8 in quello di Talamona, 32 a Berbenno, 14 al Garibaldi di Chiavenna, 28 al comprensivo di Ardenno, 19 al Bertacchi di Chiavenna, a Bormio invece 10 alla media e 31 al circolo didattico. «Questi numeri - spiega Filippo Maiorana, segretario provinciale Cisl - erano stati raccolti in vista di un incontro avuto settimana scorsa dai nostri rappresentanti regionali con il ministro all'Istruzione Giuseppe Fioroni a Milano. Sono dati oggettivi che provano quanto grave sia la situazione nella nostra provincia. Qualcosa si dovrebbe smuovere perché dovrebbero, il condizionale è d'obbligo però, arrivare i primi finanziamenti del 2007 che però non riescono a risolvere il problema, né tanto meno a saldare il debito che le scuole hanno accumulato nel 2006». Un circolo vizioso che vede le scuole con le mani legate: «Fintanto che di soldi ce n'erano - interviene Ermino Andreola, dirigente del circolo didattico di Bormio nonché presidente dell'Asas, l'Associazione scuole autonome della provincia di Sondrio che rappresenta 39 dei 44 istituti presenti - li abbiamo anticipati attingendo dal fondo di cassa. Ma ora non ne abbiamo più. Abbiamo privilegiato il pagamento degli stupendi, ma dall'altro ora non ci sono risorse per le altre attività».