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La Provincia Pavese-La riforma? Già bocciata

La riforma? Già bocciata" Scetticismo sulle proposte del ministro Moratti "Può essere varata solo con il consenso di tutti" g.man. VIGEVANO. Riforma sì, riforma no. Il dibattito è più che...

24/08/2002
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La Provincia Pavese

La riforma? Già bocciata"
Scetticismo sulle proposte del ministro Moratti
"Può essere varata solo con il consenso di tutti"

g.man.

VIGEVANO. Riforma sì, riforma no. Il dibattito è più che mai aperto ed attorno alla bozza presentata dal ministro Letizia Moratti si sono innescate accese polemiche, anche all'interno della maggioranza. Certo la scuola italiana ha bisogno di radicali cambiamenti, ma i partiti non riescono a trovare un'intesa. Il precedente ministro, Giovanni Berlinguer, ha cercato di far varare una riforma che, però, con l'ascesa al governo del centrodestra è stata subito archiviata.
Rispetto agli anni Sessanta, quando Lucia Rossi iniziò la sua carriera, tante cose sono cambiate. "Per citare solo le più significative - afferma la direttrice didattica - voglio ricordare l'avvento degli organi collegiali con il coinvolgimento dei genitori, l'inserimento dei portatori di handicap nella scuola pubblica, l'inserimento degli extracomuntari, l'autonomia gestionale. Ritengo anche che oggi, rispetto al passato, esista una professionalità più approfondita però si è un po' perso il rapporto umano con i bambini e gli adolescenti. E questa scelta, come maestra cattolica, mi preoccupa".
Come giudica la riforma proposta dal ministro Moratti?
"In primo luogo si tratta di una bozza, che è stata subito messa in discussione da più parti. Mi sembra di capire che si voglia puntare su una scuola efficientistica. Ma quanto posto avrà l'attenzione verso i bambini ed i ragazzi? Tra le proposte vi è anche quella di far iniziare la scuola materna a 2 anni e mezzo anzichè a 3 e le elementari a 5. Proposte opinabili sotto il profilo strettamente propeduetico, che comunque si scontrano con la realtà. Dove sono le aule, dove sono gli insegnanti? Per fare un esempio tutto vigevanese, già adesso esistono lunghe liste di attesa nelle scuole materne. Se si dovesse anticipare ai 2 anni e mezzo, inevitabilmente le liste si ingrosserebbero in maniera spropositata perchè le struture non sono sufficienti. Si dice che le proposte del ministro Moratti saranno sperimentate in due circoli per ogni provincia, cioè 200 circoli in tutta Italia. Un test insignificante. Vuol dire che la presunta riforma è fallita ancora prima di partire. Ed il fallimento è stato decretato dalla stessa maggioranza, in particolare dal ministro Tremonti".
Perchè, secondo lei, non si riesce a trovare una larga intesa per avviare una riforma seria?
"Nel gergo politichese esiste un termine orrendo, "bipartisan", che però andrebbe bene per varare quella benedetta riforma che tutti auspicano. Occorre cioè trovare una larga intesa fra i partiti, così come è accaduto in Spagna dove la riforma è stata avviata dalla sinistra con il consenso di tutti e poi approvata dal centrodestra. La scuola deve essere di tutti, non può avere connotazioni politiche. In Italia, invece, si continua a buttare via anche ciò che di positivo è stato fatto in precedenza, perchè l'aspirazione di ciascun ministro della pubblica istruzione è quello di varare una "sua" riforma. Così si resta fermi al palo".