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La Repubblica - Niente lezioni, prof in corteo

Niente lezioni, prof in corteo è sciopero contro la Moratti Metà degli insegnanti hanno aderito alla protesta di Cgil e Gilda: manifestazioni a Roma, Milano, Firenze e Torino MARIO REGGIO ...

13/11/2001
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la Repubblica

Niente lezioni, prof in corteo
è sciopero contro la Moratti

Metà degli insegnanti hanno aderito alla protesta di Cgil e Gilda: manifestazioni a Roma, Milano, Firenze e Torino

MARIO REGGIO


ROMA - Metà degli insegnanti italiani hanno aderito alla giornata di sciopero proclamata da Cgil e Gilda. Migliaia di docenti, dalle elementari all'università, assieme a ricercatori e studenti hanno sfilato nelle strade di Torino, Milano e Firenze. A Roma, circa 2 mila manifestanti hanno protestato davanti al Ministero dell'Istruzione. Il vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini, che ha partecipato a Perugia all'inaugurazione dell'anno accademico è stato duramente contestato dagli studenti.
"I primi dati relativi alla partecipazione allo sciopero dell'intera giornata della scuola testimoniano un'adesione straordinaria: fra il 45 e il 50 per cento del personale in servizio. Ad ora - ha affermato Panini - sono 2.347, su 10.800 circa, le scuole completamente chiuse per la totale adesione dei lavoratori allo sciopero". L'adesione, ha precisato, "è distribuita in modo abbastanza omogeneo in tutte le zone del Paese, fra i diversi ordini di scuola e fra le diverse professionalità. Molta buona, inoltre, la partecipazione alle oltre 100 iniziative con le quali la Cgil Scuola ha caratterizzato la giornata di oggi per chiedere investimenti, retribuzioni europee, sostegno alla qualità della scuola pubblica". A tutte le iniziative, ha concluso il leader della Cgil Scuola, "hanno partecipato anche delegazioni di studenti: un fatto molto importante realizzatosi sul comune impegno per la valorizzazione della scuola pubblica".
Risposte concrete dal governo o si aprirà una nuova stagione di lotte. Ad affermarlo è il leader della Gilda Alessandro Ameli: "l'indiscutibile successo dello sciopero pone il governo di fronte alla pesante responsabilità di aver provocato la protesta con misure punitive per i docenti, sia sul piano economico sia su quello normativo, assunte con la Finanziaria 2002; pone altresì l'esecutivo - ha aggiunto - nella condizione di dover dare risposte concrete alla categoria, che non si accontenterà di vaghe promesse e impegni non validamente sostenuti da un progetto complessivo di riqualificazione del sistema scolastico nazionale".
L'ex ministro della Pubblica Istruzione e dell'Università, il senatore Luigi Berlinguer, commenta: "Gli insegnanti hanno ragione a protestare. Non si può da un lato promettere loro aumenti di stipendio e qualificazione professionale, come fa il governo Berlusconi, e poi con la Finanziaria tagliare risorse. Ora la fase di rinnovo contrattuale inizia senza la necessaria copertura finanziaria. In più sono stati ridotti i fondi per l'autonomia scolastica e il personale per il miglioramento dell'offerta formativa".
E dopo lo strappo con Cgil e Gilda, ora la Uil, che assieme alla Cisl ha indetto per ieri solo un'ora di sciopero, tenta di ricucire: "Occorre rilanciare l'azione unitaria - si legge in un comunicato - per dare certezze al personale e garantire la qualità della scuola statale". I Cobas, invece, invitano Cgil e Gilda ad unire le forze con loro per dare una spallata definitiva al ministro Letizia Moratti.