La Repubblica - Scuola, no ai nuovi cicli
Scuola, no ai nuovi cicli I sindacati: il piano Moratti restaura le differenze sociali La "controriforma" suggerita dal ministero dell'Istruzione piace solo ad An. Infuriano le polemiche ROMA ...
Scuola, no ai nuovi cicli
I sindacati: il piano Moratti restaura le differenze sociali
La "controriforma" suggerita dal ministero dell'Istruzione piace solo ad An. Infuriano le polemiche
ROMA - Scelta tra formazione professionale e liceo a undici anni, bonus di anno per chi ha frequentato la materna, riduzione a quattro anni delle superiori. La controriforma dei cicli allo studio dello staff del ministro Moratti non piace a nessuno: contrari molti sindacati della scuola, dello stesso avviso le associazioni degli studenti. Unica voce in difesa, peraltro tiepida, arriva da Alleanza Nazionale.
"Le proposte della commissione ministeriale sui cicli è solo l'ultimo episodio di una strategia ormai chiara - commenta Enrico Panini, segretario della Cgil scuola - il primo punto è la restaurazione delle differenze sociali, e la scelta precoce tra formazione professionale e licei va proprio in questa direzione. Quelli che l'hanno preceduto sono congeniali al progetto complessivo: la spesa per l'istruzione è troppo alta e va tagliata, vanno favoriti i precari delle private e gli si raddoppia il punteggio nei concorsi, basta al monopolio della scuola pubblica e con la finanziaria si tagliano 30 mila posti tra gli insegnanti e 20 mila tra il personale non docente e per concludere il codice deontologico e i 13 mila insegnanti di religione che passano di ruolo".
E i Cobas della scuola rincarano la dose: "Il progetto di controriforma supera le più nere previsioni - afferma il portavoce Piero Bernocchi - che la Moratti abbia alle spalle la Confindustria e la sua idea di scuola azienda che tratta l'istruzione come merce non è una novità. Ma la ministra delle private, forzando la separazione tra istruzione e formazione vuole ripristinare la divisione classista degli anni '#8216;50 quando dopo le elementari i figli delle famiglie meno abbienti finivano all'avviamento professionale. Con l'aggravante - conclude - che a quei tempi l'addestramento ad un mestiere garantiva quel lavoro. Oggi le aziende vogliono solo manovalanza precaria, ultraflessibile e senza pretese. Questa controriforma va "strangolata nella culla"".
Sulla stessa linea le associazioni degli studenti. "La "nuova" riforma rischia di trasformarsi in un pesante attacco alle opportunità di formazione degli studenti italiani - afferma l'Unione degli Studenti - già duramente penalizzate rispetto a quelle dei ragazzi degli altri paesi europei. Chiederemo chiarimenti al ministro nel corso dell'incontro che avremo il prossimo 9 novembre". E la Sinistra Giovanile: "Il modello della Moratti ci riporta al medioevo, ad una scuola elitaria e di censo. Non è questa l'Italia che vogliamo. Molto presto nelle piazze e nelle scuole autogestite ed occupate i nostri governanti se ne accorgeranno".
(ma.re.)